Influenza stagionale: attenzione si, ma senza allarmismi

Influenza stagionale: attenzione si, ma senza allarmismi

L’epidemia di influenza si sta avvicinando al picco stagionale. Le informazioni sui casi sono come sempre fornite dal sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica (Influnet), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso una rete di “medici sentinella”. L’andamento epidemico non può essere previsto a priori e dipende da numerosi cofattori solo in parte conosciuti.

 “Nella stagione in corso – spiega il Direttore Sanitario dell’Azienda USL Valle D’Aosta, Massimo Vegliostiamo assistendo ad un’epidemia piuttosto importante, con una incidenza tra le più elevate negli ultimi anni. Anche se l’andamento dell’epidemia è imprevedibile, ci si aspetta un deciso declino dell’incidenza a partire da fine febbraio – inizio marzo.

 L’epidemia non deve tuttavia mettere in allarme la popolazione, prosegue Massimo Veglio. Certamente ci troviamo di fronte ad una malattia seria, che provoca circa 8000 morti all’anno in Italia (quasi il doppio degli incidenti stradali). Tuttavia i casi gravi sono concentrati quasi esclusivamente nei soggetti ad alto rischio di complicanze, quali persone molto anziane, cardiopatici, persone affette da bronchite cronica e persone con deficit delle difese contro le infezioni”.

 La popolazione altrimenti sana non deve sottovalutare l’influenza, tenuto conto anche della contagiosità, e ricorrere alla vaccinazione nel periodo finale dell’anno. Non occorre però temerla perché, usualmente, non si tratta di una malattia grave e si risolve in poco tempo spesso consultandosolo telefonicamenteil medico e, semplicemente, assumendo abbondante acqua e antinfiammatori. Quindi attenzione sì, ma senza allarmismi. Ecco i consigli utili forniti dagli esperti.

  • chi ha febbre elevata a insorgenza improvvisa (superiore ai 38,5°C) e tosse eviti di recarsi al lavoro e di frequentare luoghi pubblici. Beva molta acqua e prenda contatto con il proprio medico di famiglia per un consulto ed eventuale visita. Quest’ultima spesso non è necessaria se i sintomi sono quelli usuali e il paziente è assistito dai famigliari. L’ammalato eviti di auto medicarsi e soprattutto non assuma antibiotici che non sono attivi contro il virus influenzale
  • per un’influenza non complicata, cioè per un quadro clinico caratterizzato da febbre molto elevata, tosse e prostrazione, non è di norma raccomandato il ricovero ospedaliero né tantomeno l’accesso al pronto soccorso. I casi non complicati di influenza si curano a casa
  • l’acceso in pronto soccorso è indicato per i casi complicati e gravi, specialmente se compare fatica respiratoria
  • l’ammalato deve riprendere le proprie attività solo a completa guarigione; ciò vale soprattutto per i bambini che non vanno rimandati a scuola o all’asilo prima del dovuto
  • l’influenza è molto contagiosa: l’ammalato deve lavarsi molto spesso le mani con il sapone, deve coprire sempre naso e bocca se tossisce e starnutisce; anche i famigliari e i visitatori devono lavarsi spesso le mani con il sapone.

Ricordiamoci che l’influenza si può e si deve prevenire, da una parte con le norme igieniche sopraelencate, dall’altra con la vaccinazione. VACCINO ANTINFLUENZALE:

  • il vaccino è consigliato a tutti gli ultra 65enni, agli operatori di pubblica utilità (personale sanitario, polizia, ecc.), alle persone immunodepresse con rischio aumentato di forme complicate
  • nel rispetto delle libertà di scelta individuali, la vaccinazione antinfluenzale costituisce un beneficio sia individuale che sociale, e come tale andrebbe percepita dalla popolazione
  • il vaccino antinfluenzale è efficace nel prevenire l’influenza in una alta percentuale di soggetti vaccinati
  • il vaccino antinfluenzale è innocuo. Le occasionali segnalazioni di gravi effetti collaterali associati alla vaccinazione non superano mai il vaglio di una analisi epidemiologica seria e approfondita.