Il paziente tipo. A richiedere questo tipo di trattamento sono donne dai 40 anni in su e, sempre più, anche gli uomini. «Si tratta di persone che si sentono grintose e in forma e che guardandosi allo specchio non si riconoscono più nella propria immagine riflessa: dal medico estetico cercano un aiuto per trovare un aspetto più gradevole e che sia più corrispondente a come si sentono. Molti, soprattutto uomini, lo richiedono perché sul posto di lavoro si ritrovano a competere con colleghi più giovani e vogliono quindi dare un’immagine di efficienza. Cercano una soluzione per sembrare meno stressati, meno pessimisti, meno arrabbiati ma senza ritocchi artificiosi o troppo evidenti, e senza doversi assentare dal lavoro» afferma Piersini.
Gli interventi. Il “No-stress lift” comprende una sinergia di interventi mini-invasivi con risultati naturali.
«Tra i segni d’invecchiamento più diffusi, che contribuiscono maggiormente a dare un’aria arrabbiata e preoccupata, ci sono le rughe verticali del viso ed in particolare quelle tra le sopracciglia e le nasogeniene – spiega il medico estetico torinese -. Per le rughe della glabella, cioè quelle tra le sopracciglia, la soluzione ottimale è il botulino che serve ad illuminare e aprire lo sguardo e a cancellare questi segni, che danno solamente un’aria preoccupata, depressa, arrabbiata. La nuova tendenza è ottenere un risultato di maggior distensione senza bloccare completamente il movimento e pertanto dando un risultato estremamente naturale, non artefatto. Per la correzione delle rughe nasogeniene e delle rughe agli angoli della bocca, che tendono a conferire un’aria triste (la cosiddetta “smorfia della marionetta”) si utilizzano filler a base di acido ialuronico in grado di integrarsi nei tessuti e rendere la ruga meno segnata ma senza l’antipatico effetto del cordoncino. Sempre seguendo la “regola aurea” della naturalezza. Spesso si interviene anche sugli zigomi, evitando effetti esagerati o a cuscinetto, ma solo per ridefinire i contorni e dare al viso un aspetto più teso, liftato, slanciato.
E sempre per ottenere un effetto più disteso non bisogna dimenticare la linea mandibolare che con il tempo risulta meno definita e conferisce un’espressione appesantita: se il problema è di una certa entità, si procede prima con l’inserimento di fili con effetto tensore, una sorta di soft lifting ambulatoriale non invasivo, e poi, in una seconda seduta a distanza di un mese, con iniezioni di idrossiapatite di calcio, sostanza che ridà compattezza ai tessuti e migliora ulteriormente la tonicità. In alternativa, per chi teme gli aghi, è possibile stimolare la produzione di collagene ed elastina con la radiofrequenza, utile per compattare cute e sottocute. Altra zona critica sono le occhiaie, un’area delicata in cui si agisce con un filler specifico a base di acido ialuronico, vitamine, aminoacidi e antiossidanti, in grado di rendere lo sguardo più fresco e riposato. Inoltre, stimolando i fibroblasti a una maggior produzione di collagene ed elastina, nel tempo favorisce un leggero ispessimento della pelle che apparirà, di conseguenza, meno segnata e scura». Dopo questi trattamenti, che si possono effettuare nella pausa pranzo e richiedono un minimo dispendio di tempo, è possibile tornare immediatamente alle proprie attività sociali o lavorative. Costo indicativo dei trattamenti variabile a seconda della tecnica impiegata: dai 300 ai 600 euro.