E’ in grado di attivare gli stessi recettori stimolati dalla marijuana
Questi inibitori “substrato-selettivi” sono capaci di attivare gli endocannabinoidi, molecole naturali che favoriscono l’attivazione dei recettori dei cannabinoidi nel cervello, gli stessi stimolati dalla marijuana, regolando, così, lo stato di ansia dell’organismo.
Per ora gli studi sono stati effettuati solamente su topi da laboratorio, “ma presto – riferiscono i ricercatori – dovrebbero essere attivati anche sull’uomo per dare vita a nuovi farmaci in grado di inibire tali disturbi”.