La giusta dose favorirebbe la diminuzione dei casi di mortalità legati a tumori
I risultati della ricerca sono stati presentati anche al al 30° Congresso della Società italiana di medicina generale. Numerose ricerche, nonostante i dubbi e le incertezze della comunità accademica, hanno evidenziato i potenziali benefici legati all’uso dell’aspirina, anche in pazienti affetti da cancro, da adenocarcinomi in generale.
Dati positivi in tal senso anche una recente ricerca del Dana-Faber Cancer Institute, che ipotizza che la risposta positiva dei pazienti potrebbe essere legata proprio a i geni dei pazienti. Secondo altri studi, l’uso regolare dell’aspirina diminuirebbe le possibilità di ammalarsi di tumore e, nei casi in cui la persona si è già ammalata, abbasserebbe il tasso di mortalità: un’aspirina al giorno presa per almeno due anni ridurrebbe del 60%il rischio di ammalarsi di un tumore di origine ereditaria. L’effetto di prevenzione fa riferimento soprattutto per i casi di cancro all’intestino e all’utero.