Lo studio ha interessato un campione di 2.977 pazienti diabetici
Lo studio pubblicato sul Clinical Journal of American Society of Nephrology (CJASN) ha interessato un campione di 2.977 diabetici con un’età media di 62 anni. I pazienti sono stati sottoposti a dei test neuro-psicologici in due fasi differenti: a inizio studio e dopo circa 40 mesi.
Lo studio è durato circa 6 anni, durante i quali i test condotti hanno mostrato che le persone a cui era stata rilevata una presenza di albuminuria costante, durante il periodo di studio, avevano avuto una più elevata diminuzione nella velocità di elaborazione delle informazioni (del 5%), rispetto ai partecipanti senza albuminuria. Nonostante ciò, la presenza di albuminuria non è stata correlata con la diminuzione delle capacità cognitive. “Lo studio – hanno riferito i ricercatori – comunque suggerisce che le proteine urinarie possono essere un segnale di avvertimento precoce per prevedere il verificarsi di tali patologie”.