LA RICERCA – Sono stati presentati, in anteprima mondiale, i risultati di uno studio che la SIMIT ha svolto sul trattamento dell’epatite C per il paziente coinfetto, HIV e HCV, con tre farmaci dati in uso dalla ditta AbbVie. Secondo questi studi si conferma l’estrema efficacia di questa terapia; in più si è dimostrato che intervenendo sull’epatite si cura anche l’Hiv. Finora si sapeva che questo trattamento era utile per l’epatite, ma era ancora sconosciuto il suo legame con l’altra malattia.
EPATITE C – “I farmaci sono stati confermati efficaci – spiega il Prof. Massimo Andreoni, Presidente SIMIT, e a breve ne arriveranno anche di nuovi, creando un armamentario terapeutico ampio ed efficace. Rimane però il problema degli alti costi della terapia, che arrivano a raggiungere anche diverse migliaia di euro. E se si considera che in Italia si parla di un milione di persone infette, il problema è davvero complesso”
Il 2015 è stato un anno particolare e molto travagliato: nel primo semestre pochi centri sono riusciti ad avere i farmaci e a partire con i trattamenti, solo successivamente si è avviata una copertura terapeutica efficiente. “Nella realtà siciliana – spiega il Prof. Tullio Prestileo – è stato intrapreso un percorso che per quanto virtuoso ha richiesto un grande lavoro degli operatori sanitari ma i risultati di questo lavoro straordinario si stanno iniziando a vedere. La disponibilità dei trattamenti deve essere completa al fine di arrivare a eradicare l’infezione e la malattia conseguente. Questo deve essere l’obiettivo, senza pensare ai costi immediati, ma tenendo conto dei risultati nel lungo periodo, in termini economici e di benessere sociale per un decennio”.
“Noi conosciamo l’epatite A, l’epatite C, ma per esempio non conosciamo l’epatite E, tipica delle zone tropicali che si inizia ad affacciare anche in Europa – spiega il Prof. Bruno Cacopardo – Ci sono poi quelle infezioni ri-emergenti: presenti anni fa, scomparse progressivamente, che oggi ricompaiono, come la sifilide, la tubercolosi, di cui c’è proprio nella provincia di Catania un’escalation delle diagnosi”.
GLI ARGOMENTI DEL CONGRESSO – L’impatto sul sistema sanitario nazionale di nuove molecole per la terapia delle epatiti virali e dell’HIV; gli effetti della semplificazione terapeutica nel trattamento antiretrovirale; le conseguenze delle resistenze microbiche sulla evoluzione clinica delle malattie infettive; le difficoltà gestionali delle patologie ad etiologia batterica legate a situazioni “complesse”, con particolare riferimento al paziente “fragile” o affetto da temibili comorbidità; le emergenti infezioni dei pazienti portatori di devices; la riemergenza di patologie neglette nel paziente immunocompromesso, nel migrante e nel viaggiatore.
“Noi ci auguriamo – dichiarano i Presidenti del congresso Bruno Cacopardo e Carmelo Iacobello – che l’evento riuscirà a connotarsi per lo sforzo innovativo e, a proposito di innovazione, ci piace sottolineare lo spazio che verrà riservato a “topics” a dir poco “scottanti”, per esempio il ruolo delle ONG e degli infettivologi nel controllo e nella gestione della epidemia da virus Ebola. Una particolare attenzione verrà riservata ai giovani infettivologi, per i quali è previsto un simposio sulle più interessanti pubblicazioni infettivologiche del 2015, con ampi spazi dedicati alla discussione interattiva”.