Primo trattamento assoluto di bellezza negli Stati Uniti da oltre 10 anni, primo trattamento anche in Germania e Regno Unito, il botulino in Italia ha però sempre risentito di una patina di diffidenza rispetto ai filler. «Quando si parla di medicina estetica, in Italia la preferenza è nettamente in favore dei filler. Ma acido ialuronico e tossina botulinica sono due trattamenti estetici profondamente differenti che si basano su sostanze che agiscono in modo differente», sottolinea Giuseppe Sito, vicepresidente AITEB. «Sono entrambi iniettabili, ma, mentre i filler hanno un’azione riempitiva per restituire volume, la tossina botulinica è un farmaco – sottoposto quindi a controlli e autorizzazioni specifici – che agisce sui muscoli, rilassandoli e distendendoli. Il primo trattamento può essere ben implementato dal secondo e viceversa: è infatti dimostrato che un’azione congiunta di tossina e filler dà risultati più duraturi con un effetto clinico migliore».
Il botulino per fini estetici è approvato in Italia dal 2004. Due anni dopo il via libera della FDA (Food and Drugs Administration) negli Stati Uniti, l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha approvato l’utilizzo del botulino per la glabella. Più recente l’approvazione per la zona perioculare: dall’inizio del 2014 l’autorizzazione da parte dell’Aifa all’estensione delle indicazioni terapeutiche per il temporaneo miglioramento delle cosiddette zampe di gallina, ossia le rughe che si trovano ai lati degli occhi (cantali o laterali) da moderate a gravi. Conclude il presidente di AITEB: «La tossina botulinica è un trattamento sicuro per il ringiovanimento del volto: rilassa i muscoli distendendo le rughe e non gonfia. Si tratta però sempre di un farmaco e, come tale, sottoposto al rigido controllo del Ministero della Salute tramite l’Agenzia per il Farmaco: deve essere trattato da medici esperti».