La malattia ha la sua massima incidenza quando le donne sono in età feconda, tra i 29 e 40 anni, e sembra che sia siano più predisposte coloro che non hanno avuto gravidanze e parti, prima dei 30 anni. Determina limitazioni della vita sessuale (71%), dell’attività lavorativa (66%) e domestica (79%) delle donne che ne sono affette.
Spesso questa malattia viene diagnosticata con un ritardo significativo, statisticamente pari a 7 anni.
“Ed è quello che non deve più accadere più, soprattutto nelle giovani pazienti in età fertile e desiderose di avere dei figli – precisa il professor Pasquale Florio (nella foto), direttore dell’area ginecologica della AUSL3 – per loro abbiamo aperto un ambulatorio specifico, dove possono essere visitate e fare tutte le indagini diagnostiche necessarie, e ricevere successivamente il trattamento terapeutico personalizzato più adeguato”.
Il nuovo ambulatorio a carattere aziendale, è stato aperto all’ospedale San Jacopo dallo scorso gennaio; una volta avute tutte le informazioni sulla patologia, con la visita e gli esami, vengono attivati – quando ritenuto necessario – altri specialisti: il chirurgo, l’urologo, il gastroenterologo, il radiologo, lo psicologo e anche l’anestesista per “curare” il dolore pelvico cronico.
“L’endometriosi è una patologia che, nella maggior parte dei casi, – spiega ancora il medico – interessa le giovani donne per cui spesso i sintomi, come le mestruazioni dolorose, sono sottovalutati e vengono intraprese decisioni cliniche che possono compromettere, anche irreversibilmente, il loro futuro di madri. Sono quindi necessarie diagnosi corrette e tempestive e la terapia chirurgica con l’intervento in laparoscopia dovrebbe essere considerato il trattamento di scelta per ottenere i migliori risultati. La possibilità di usufruire all’ospedale S. Jacopo di eccellenze in campo medico e chirurgico mi ha fortemente motivato a costruire un percorso – non sempre presente in altre realtà regionali – multidisciplinare specificamente dedicato alla malattia”.
L’intervento chirurgico ginecologico spesso può richiedere l’intervento di altri specialisti in quanto la malattia interessa altri organi pelvici. Questo tipo di strategia “multidisciplinare” è di fondamentale importanza, perchè pur avvalendosi delle tecniche laparoscopiche più avanzate, è solo la messa in campo delle competenze specifiche che consente la eradicazione delle malattia e la riduzione delle complicanze, e anche assicura efficacia terapeutica e minore possibilità di recidive. (nella foto il professor Pasquale Florio)