“Siamo lieti dell’intervento di Federfarma, il sindacato di categoria, e della Fofi, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti” continua Volpe “che hanno ribadito la finalità contraccettiva della pillola dei cinque giorni dopo e invitato i farmacisti a attenersi alle disposizioni di legge”. Che, lo ricordiamo, prevedono l’acquisto del farmaco in Italia senza ricetta medica per pazienti maggiorenni.
“Va sottolineato” denuncia il professore “che la mancata somministrazione dell’ulipristal – in grado di diminuire di 2/3 la possibilità di concepimento attraverso l’induzione allo slittamento dell’ovulazione – può trasformarsi in un problema di natura sociale: più gravidanze indesiderate, più aborti. Con conseguenti maggiori traumi per la paziente e più spese per il Servizio Sanitario Nazionale”.
Il professor Volpe si rivolge poi alle coppie e alle donne in particolare: “Sia ben chiaro che in generale la contraccezione d’emergenza è un ‘piano B’ a cui non si deve continuamente ricorrere. Meglio fare uso della contraccezione ormonale, qualora il partner sia ben conosciuto”. Chiarisce: “Sul mercato ne esistono di molti tipi, anche naturali e la pillola resta il sistema più sicuro per prevenire gravidanze indesiderate senza nuocere alla salute. Anzi, è stato dimostrato che previene molti tumori femminili”. Conclude: “Ricordatevi poi che i contraccettivi di emergenza ritardano l’ovulazione: se li assumete, dunque, fino al successivo ciclo mestruale dovete avere rapporti protetti”.