Ginecologi su caso Sassari, ‘confermata correttezza sanitari coinvolti’

Milano, 25 gen. (Adnkronos Salute)()() – “La vicenda della Clinica ostetrica di Sassari, in cui alcuni ginecologi erano stati accusati di aver avuto atteggiamenti tali da determinare l’interruzione di gravidanza di una donna, ha invece visto confermata la piena correttezza del comportamento dei sanitari coinvolti”. E “la Sigo, Società italiana di ginecologia e ostetricia, ritiene che” il caso finito alla ribalta delle cronache, della donna incinta che sarebbe stata respinta dall’ospedale perché senza tampone molecolare, perdendo poi il bimbo, “sia particolarmente significativo del clima nel quale gli operatori della sanità, e il personale ostetrico-ginecologico in particolare, sono costretti ad operare, esposti quotidianamente al rischio di strumentalizzazioni finalizzate a trarre vantaggi da fantasiosi contenziosi medico-legali, enfatizzati da una risonanza mediatica portata alla ricerca dello scoop”.

I ginecologi partono dal caso di Sassari e, in una nota, ampliano la riflessione spiegando il momento difficile che si sta affrontando negli ospedali, con Covid ancora a livelli alti di circolazione. “Il personale ostetrico-ginecologico – evidenziano – sta assicurando la continuità del percorso nascita in un periodo di estrema criticità quale quello attuale, caratterizzato da una notevole recrudescenza dell’infezione da Covid che costringe tutti i punti nascita ad organizzare un doppio percorso: uno per gravide sospette” Covid, “l’altro per gravide non affette. Percorso realizzato generalmente senza una implementazione dell’organico o delle attrezzature”.

In questo contesto, prosegue la Sigo, “si ritiene che” il personale “debba essere maggiormente tutelato e non possa essere oggetto di campagne mediatiche che discreditano non solo i sanitari coinvolti ma tutta la ginecologia italiana. La Sigo non vuole disconoscere i casi possibili di ‘malpractice’ ma ritiene che i casi sospetti debbano essere sottoposti, prima di essere presentati all’opinione pubblica, a un’attenta valutazione che verifichi l’esattezza delle informazioni e dia spazio a tutti i protagonisti, e che debbano essere affidati a giornalisti esperti del settore sanitario, non disponibili a diffondere notizie false e che ripugnano una politica scandalistica senza verifica delle fonti. La Sigo è fiduciosa che le testate giornalistiche che involontariamente hanno gettato discredito su alcuni colleghi, e di riflesso su tutta la ginecologia italiana, possano riportare all’opinione pubblica la verità nel singolo caso e riaffermare il quotidiano sforzo che tutti i ginecologi fanno quotidianamente per essere sempre vicini alle donne”.