Il sindaco di Venafro, Alfredo Ricci, ha tenuto a rimarcare l’importanza di questi incontri perché permettono di comprendere e approfondire temi della salute e del benessere nel pieno rispetto della tutela e della libertà di scelta del cittadino. Il dott. Fernando Crudele, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Isernia, ponendo l’accento su quale debba essere il compito che ogni medico dovrebbe assumere, ha ricordato anche l’importanza dell’attività svolta dalle commissioni in seno all’Ordine per un cammino proficuo e rilevante.
“Le medicine complementari in Italia e in Molise” è l’argomento della relazione del dott. Antonio Picciano, presidente della Commissione per le Medicine non Convenzionali dell’Ordine dei Medici di Isernia. Ha tracciato il percorso d’integrazione delle Medicine Complementari in Italia e, in particolare, nel Molise con la costituzione nel 2010, presso l’Ordine dei Medici di Isernia, di una Commissione di studio e della successiva istituzione dei Registri delle discipline del settore. Di rilievo le ricerche inerenti l’effetto terapeutico del farmaco omeopatico con la novità degli ultimi tempi legata agli studi di Jayesh Bellare, dell’Università di Mumbai (India), che hanno evidenziato come siano state trovate molecole di medicinale omeopatico, in nanomoli, in tutte le diluizioni controllate. Ciò è stato confermato da Edward Calabrese dell’Università del Massachussets, che ammette che questo funzionamento di tipo chimico può essere spiegato con la legge dell’ormesi (stimolazione a basse dosi), ribadito in Italia da Andrea Dei dell’Università di Firenze.
Grande interesse hanno suscitato i racconti di Picciano riguardanti due medici molisani: Cosmo Maria De Horatiis e Vincenzo Fusco. Il De Horatiis è nato a Caccavone, attuale Poggio Sannita (IS), il 25 settembre 1771 e morto a Napoli nel marzo del 1850. Allievo di Antonio Scarpa a Pavia, trasferitosi a Napoli diviene chirurgo dei vari ospedali cittadini e al seguito dell’armata borbonica; con l’avvento dei Francesi è chirurgo primario dell’ospedale militare della Trinità, con Francesco I diviene medico di camera. Titolare della cattedra di chirurgia, entra a contatto con il medico austriaco Necker che lo introduce all’omeopatia. Riuscì a istituire a Napoli la prima cattedra universitaria di clinica omeopatica. E’ considerato uno dei più influenti medici omeopati della storia. Tra i suoi libri “Saggio di clinica omeopatica” e “Effemeridi di medicina omeopatica”. Di Vincenzo Fusco si sa poco. Nei suoi libri ha parlato di medicina, della coltivazione dell’olivo, di enologia, di turismo, di agricoltura, oltre ad aver scritto commedie. Picciano si è soffermato su un libretto di Fusco “La Vera Medicina o i Veri Mali e i Veri Rimedi del dottor Vincenzo Fusco da Venafro” pubblicato dalla Tipografia di Andrea Festa, Strada Carbonara 104, a Napoli nel 1853, in cui l’originalità del testo è racchiusa nell’impostazione clinico-terapeutica delle patologie trattate. Terapie certamente innovative e moderne rispetto al tempo. Attinge sicuramente ai precetti della Scuola Medica Salernitana, la prima e più importante istituzione medica attiva dal IX-X secolo. Guida il paziente nella scelta degli alimenti più giusti per la patologia in atto, dà molto rilievo ai comportamenti, agli aspetti psicologici, all’ambiente, alla musica e alla lettura di libri specifici per ogni malattia. Per tutto questo Vincenzo Fusco può essere considerato a tutti gli effetti un antesignano della Medicina Olistica, intesa come stato di “salute globale” (armonia tra mente, corpo, ambiente, società). Inoltre, anticipa anche quella che negli USA, nei primi anni del 1930, sarà codificata come Booktherapy o Libroterapia.
Pier Paolo Civerra, operatore olistico del benessere e del massaggio, con l’ausilio di uno strumento multimediale intitolato “Natura che cura”, promosso da AMIOT, ha guidato il pubblico presente attraverso i temi relativi all’educazione alla salute, dando rilievo alla prevenzione naturale delle malattie e alla conduzione di stili di vita più salutari. Argomenti che hanno lo scopo di ripristinare un sano equilibrio psico-fisico stimolando un naturale processo di autoguarigione. Un approccio olistico quello di Civerra efficace perciò nella prevenzione e fondamentale per avviare una trasformazione nella propria vita, migliorando l’autostima e per raggiungere l’obiettivo di una vita globalmente sana.
In conclusione, il Dott. Emilio Pesino, presidente Ente Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, – con sede nella Palazzina Liberty, in cui è presente la mostra dedicata al Paesaggio rurale storico del Parco e alle pratiche agricole tradizionali -, ha parlato di quest’area protetta dedicata all’olivo, unica nel suo genere nel Mediterraneo, istituita nel 2011, sorta nel territorio venafrano con l’intento di promuovere e conservare gli antichi oliveti. Il territorio del Parco è da oggi inserito nel Registro del Paesaggi storici rurali d’Italia del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Considerando l’olio prodotto tra i più rinomati e conosciuti sin dall’antichità, l’attività dell’ente si è caratterizzata nella programmazione di iniziative didattiche, turistiche, culturali con progetti comuni agli altri territori legati all’olivicoltura in Italia e nel mondo.