Ma, secondo le previsioni degli esperti, quanti saranno gli italiani che tra non molto saranno colpiti dall’influenza?
“Quest’anno avremo due nuovi virus: secondo le previsioni a circolare saranno il virus A/California/7/2009 (H1N1), A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2) – nuova variante e B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria) – nuova variante, presenti nella nuova composizione vaccinale”spiega il Prof. Fabrizio Pregliasco, Virologo e Ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario IRCCS Galeazzi di Milano. “La stagione influenzale sarà sicuramente più intensa dell’anno scorso: nel 2015 si sono registrati meno di 5.000.000 casi, invece per questo anno la previsione è di 6-7 milioni. Ovviamente, il tutto dipenderà anche dal meteo: se questo inverno dovesse essere più lungo e freddo, sicuramente si avranno molti più pazienti influenzati”.
Al fine di fotografare un fenomeno che, in prospettiva, rischia di impattare sulla vita di oltre il 10% della popolazione, ASSOSALUTE – Associazione nazionale farmaci di automedicazione ha promosso “Gli Italiani e l’influenza invernale”, un’indagine pubblicata sul sito www.semplicementesalute.it che ha coinvolto circa 1.000 partecipanti (divisi equamente tra uomini e donne) e che ha evidenziato il diverso approccio con cui gli italiani e le italiane convivono e gestiscono il disturbo.
SINTOMI PIU’ DIFFUSI
Secondo quanto rilevato dallo studio, quasi un italiano su due dichiara di essere costretto, con l’arrivo della “brutta” stagione, a fare i conti con mal di gola (44,3%), febbre (44,2%), raffreddore (43,3%) e dolori muscolari (37,2%).
Il mal di gola e la congestione delle vie aeree sono i fastidi più lamentati dalle donne (rispettivamente 46,9% e 46,8%), mentre il 47,3% degli uomini soffre maggiormente la febbre.
Per i giovani al di sotto dei 24 anni la febbre è la seccatura più diffusa, mentre col crescere dell’età aumenta significativamente la quota di quanti lamentano dolori muscolari fino a diventare il primo sintomo tra gli ultra sessantenni: il 58% della popolazione più matura, infatti, lamenta dolori muscolari, mentre la stessa quota è pari al 18% tra gli under 24.
“I sintomi influenzali generalmente sono gli stessi di anno in anno. Parliamo di influenza vera e propria quando accusiamo contemporaneamente febbre alta a insorgenza brusca dolori muscolari e articolari, tosse, naso che cola, secrezione nasale, mal di gola”, prosegue il Prof. Pregliasco. “In tutti gli altri casi si parla di infezioni respiratorie acute o sindromi parainfluenzali, come ad esempio il raffreddore, dove i sintomi principali sono il naso otturato e gli starnuti frequenti”.
RIMEDI UTILIZZATI
Nel 60% dei casi presi in esame l’influenza si cura ricorrendo a farmaci di automedicazione (quelli col bollino rosso sulla confezione). I cosiddetti
OTC, infatti, sono la cura prediletta dal 63,3% del pubblico maschile e dal 55,9% di quello femminile.
Ai classici “rimedi della nonna” – ovvero le cure casalinghe che prevedono brodo caldo, thè e tisane, spremute, vino cotto, latte bollente con miele – ricorre maggiormente il campione femminile (36,6%).
Quasi il 23% degli intervistati, percentuale che supera il 26% degli intervistati uomini, invece, una volta contratta l’influenza, ha indicato di curarne i sintomi tramite gli antibiotici.
“In caso di contagio il consiglio migliore è quello di riposare e di utilizzare i farmaci di automedicazione, che sono il pilastro principale del trattamento delle sindromi influenzali e parainfluenzali. Ricorrere ai farmaci di automedicazione consente, infatti, di attenuare i sintomi senza azzerarli, seguendo l’andamento della malattia”, spiega il Prof. Pregliasco. “Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus e devono essere utilizzati solo dopo aver effettuato una visita medica necessaria se i sintomi dell’influenza non passano con i farmaci di automedicazione, oppure se dopo un’apparente guarigione si manifesta un ritorno di febbre e tosse produttiva”.
LA PREVENZIONE
Tra le precauzioni più utilizzate dalle persone intervistate emerge come più di un italiano su due (sia maschi che femmine) preferisca coprirsi bene e lavarsi spesso le mani (55,7% e 51,9%). Ciononostante, quasi il 18% dichiara di non adottare alcun comportamento preventivo particolare.
Un atteggiamento “arrendevole” che caratterizza maggiormente gli uomini (20,3%), mentre le donne preferiscono lavarsi più spesso le mani o ricorrere ad altre precauzioni, come modificare la propria dieta attraverso l’assunzione di più vitamine.
Il vaccino anti influenzale, invece, è utilizzato dal 14,7% del campione maschile e dal 13,4% di quello femminile.
“Il vaccino è una fondamentale opportunità e in alcuni casi un salvavita per i soggetti a rischio, ovvero tutti i malati con patologie respiratorie e cardiache di qualsiasi età”, prosegue il Prof. Pregliasco. “Ovviamente non protegge da tutte le sintomatologie respiratorie non dovute a virus influenzali e, a volte, non evita completamente la malattia, ma sicuramente ne attenua i sintomi. Quindi, può essere considerato come un’assicurazione contro le
complicanze dell’influenza. Tuttavia, poiché non ha efficacia contro i virus parainfluenzali, nell’affrontare i sintomi l’automedicazione è complementare”.
CONSULTI MEDICI E MODIFICHE DEGLI STILI DI VITA
Per entrambi i campioni il medico è la figura di riferimento in caso di influenza; nello specifico, gli uomini si affidano ai suoi consigli con maggiore frequenza rispetto alle donne (62,1% VS 51,7%). Il 18% della popolazione, a maggioranza donne, invece, si affida ai consigli del farmacista.
Al contrario, oltre 1 persona su 3 in Italia si cura da sola, grazie ai farmaci da banco che conosce per esperienza (33,5% degli uomini e 35,5% delle donne).
Infine, gli uomini modificano più frequentemente delle donne le proprie abitudini per via dell’influenza (64,5 VS 57,6%), cercando di non uscire di casa o comunque evitando di fare alcune attività, mentre le donne più degli uomini cercano di fare – malgrado l’influenza – la stessa vita di sempre (28,7% VS 22,5%).
“Tra uomini e donne non ci sono differenze di contagio: sia uomini che donne sono a rischio in egual misura e gli organismi reagiscono esattamente allo stesso modo”, conclude il Prof. Pregliasco. “A livello psicologico però ci sono molte differenze: infatti, gli uomini lamentano una maggiore pesantezza dei sintomi, affrontano l’influenza con sofferenza accusando dolori in tutto il corpo, al contrario, le donne in questi casi si dimostrano più risolute e meno “lamentose”.”
Per maggiori informazioni sui farmaci di automedicazione e i piccoli disturbi si prega di consultare www.semplicementesalute.it il nuovo portale dell’automedicazione.