La circoncisione è uno degli interventi chirurgici più antichi e praticati al mondo, spesso associato alla religione, alla cultura o alla salute. In ambito medico, rappresenta la soluzione più diffusa nei casi di fimosi patologica, ovvero quando il prepuzio non riesce a retrarsi e provoca dolore, infiammazioni o difficoltà nella vita quotidiana.
Tuttavia, intorno a questo intervento ruotano numerosi miti che generano paura o confusione. In questo articolo faremo chiarezza, distinguendo ciò che è vero da ciò che è solo frutto di disinformazione.
Mito 1: La circoncisione è sempre necessaria in caso di fimosi
Falso. Non tutti i casi di fimosi richiedono un intervento chirurgico. Nei bambini piccoli, ad esempio, la fimosi è spesso fisiologica e si risolve spontaneamente con la crescita. Anche negli adulti, nei casi meno gravi, si possono utilizzare trattamenti topici con creme cortisoniche o tecniche conservative come la preputioplastica.
Esistono – inoltre – soluzioni meno invasive come Phimostop che sono risultate altrettanto efficaci anche in casi di fimosi più gravi che sono come valide alternative per coloro che non vogliono affrontare un intervento chirurgico e le sue implicazioni.
Mito 2: La circoncisione è un intervento doloroso e complesso
Parzialmente falso. Come ogni procedura chirurgica, la circoncisione comporta un certo grado di disagio, ma grazie all’anestesia locale e alle moderne tecniche operatorie, il dolore è generalmente contenuto. L’intervento dura circa 30 minuti e il paziente può tornare a casa lo stesso giorno. Il recupero completo richiede da una a due settimane.
Mito 3: Dopo la circoncisione si perde sensibilità
Parzialmente vero. Alcuni uomini riferiscono una riduzione della sensibilità del glande dopo l’intervento, dovuta alla sua esposizione costante. Tuttavia, questo effetto non è necessariamente negativo: per alcuni, può tradursi in una maggiore durata dei rapporti sessuali. Inoltre, molti uomini non segnalano alcuna differenza significativa.
Mito 4: La circoncisione elimina ogni rischio di infezione
Falso. Sebbene la rimozione del prepuzio possa ridurre il rischio di alcune infezioni (come balaniti ricorrenti o HPV), non garantisce una protezione totale. Una corretta igiene intima resta fondamentale, sia per uomini circoncisi che non.
Mito 5: È un intervento esclusivamente culturale o religioso
Falso. La circoncisione ha senza dubbio una lunga tradizione culturale e religiosa, ma in ambito medico viene praticata per motivi specifici legati alla salute: fimosi, parafimosi, balanopostiti croniche o igiene compromessa. Va quindi considerata una procedura utile e talvolta necessaria, al di là delle convinzioni personali.
Quali sono i rischi della circoncisione?
Come ogni intervento, anche la circoncisione comporta dei rischi, sebbene rari. Tra i più comuni: sanguinamento, infezioni, cicatrizzazione anomala o insoddisfazione estetica. Per questo è importante rivolgersi a strutture qualificate e seguire attentamente le indicazioni post-operatorie.
Quando è consigliata?
La circoncisione è indicata quando:
- La fimosi è severa e resistente ai trattamenti conservativi
- Sono presenti infezioni recidivanti
- Si verifica una parafimosi
- L’igiene è difficoltosa e genera problemi
In ogni caso, la decisione deve essere presa insieme a un medico specialista, dopo un’attenta valutazione del quadro clinico.