Le ha elaborate l’Organizzazione Mondiale della Sanità
L’Oms, in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, ha stilato un programma che ha tra gli obiettivi di aiutare gli operatori sanitari a fornire una prima assistenza a chi soffre di questa condizione; aiutare a gestire lo stress e a identificare i metodi per affrontare il problema in maniera ‘positiva’; evitare l’uso di benzodiazepine almeno nel primo mese dal trauma subito, perché allungherebbero i tempi di guarigione.
Altre linee guida fanno riferimento anche al movimento degli occhi che servirebbe a desensibilizzare e riprogrammare i ricordi, e mirano a rafforzare il sostegno psico-sociale per chi è “vittima” di questi traumi.