Oggi il convegno “Controversie nella terapia dei tumori oculari”
Presidenti del Congresso Maria Antonietta Blasi, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Oculare e Aldo Caporossi, direttore dell’Istituto di Oftalmologia dell’Università Cattolica e dell’Unità Operativa di Oculistica del Policlinico “A. Gemelli”.
Il Congresso si articola attraverso la presentazione di casi clinici controversi o non adeguatamente definiti dalla linee guida internazionali al fine di promuovere, con il supporto delle evidenze scientifiche, la discussione e condividere l’esperienza degli esperti impegnati nel trattamento di tali patologie.
Il melanoma uveale è il tumore intraoculare più frequente nell’adulto e presenta un’incidenza pari a 6-7 nuovi casi per milione di popolazione ogni anno, con un’alta incidenza di metastasi. Il trattamento del melanoma uveale si avvale di terapie conservative quali la brachiterapia e la terapia radiante con protoni.
“Nell’ambito dei carcinomi e dei linfomi congiuntivali – anticipa la professoressa Blasi – si è evidenziato un incremento della loro incidenza e una maggiore aggressività del carcinoma squamoso, ritenuto un tempo un carcinoma a basso grado di malignità” .
Le nuove terapie per i tumori congiuntivali si avvalgono di farmaci biologici, quali l’interferone alfa e il rituximab, oltre agli antimitotici per via topica, la mitomicina C e il 5-fluorouracile.
Le neoplasie squamose della congiuntiva comprendono quadri clinici che vanno dalla displasia epiteliale semplice fino al carcinoma squamoso francamente invasivo. Considerate in passato neoplasie a bassa malignità, mostrano una aggressività crescente associata a un incremento dei fattori di rischio ambientali e ad una maggiore incidenza. “I fattori di rischio ambientali – aggiunge Blasi – non sono noti nè per il melanoma uveale, nè per il linfoma congiuntivale, mentre il carcinoma squamoso della congiuntiva insorge più frequentemente in individui di sesso maschile, intorno ai 60 anni, che hanno una storia di lunga esposizione alle radiazioni solari per motivi professionali o personali. Inoltre, la sua incidenza è più elevata in soggetti affetti da infezione da papillomavirus umani e da HIV. Quest’ultima infezione, più comune nei paesi dell’Africa subsahariana, colpisce più spesso le donne in giovane età. In questi paesi, infatti, l’insorgenza del carcinoma squamoso della congiuntiva è più precoce e interessa il genere femminile. La prevenzione primaria richiede quindi la protezione della superficie oculare dalle radiazioni e nel sottoporsi a controlli oculistici se si è affetti da infezioni virali”.
Nasce l’Associazione Oncologia Oculare onlus
Il Congresso SIOO, Società scientifica presieduta da Emilio Balestrazzi, già ordinario di Oftalmologia all’Università Cattolica, sarà l’occasione per presentare l’ “Associazione Oncologia Oculare onlus” www.oncologiaoculare.com che ha sede presso il Policlinico Gemelli, nata con gli obiettivi di contribuire a prevenire, diagnosticare e curare la patologie tumorali dell’occhio; assistere familiari e pazienti; promuovere la conoscenza di tumori oculari e promuovere la formazione di personale dedicato. Contatti Oncologia Oculare onlus tel. 06-30156392, e-mail oncologiaoculare@gmail.com
Il Gemelli centro di riferimento del Lazio per i tumori oculari
L’Unità Operativa Complessa di Oncologia Oculare del Gemelli rappresenta una struttura altamente qualificata, specializzata nella diagnosi e nel trattamento dei tumori oculari e garantisce un corretto inquadramento e un adeguato trattamento dei pazienti affetti da queste patologie. E’ costituita da personale dedicato con una esperienza consolidata nel settore specifico e Centro di riferimento regionale, inserita, come hub, nella rete oncologica laziale.