Il modo di trasmissione è ormai quasi esclusivamente sessuale, con un 88% nei casi del 2013, e una persona su due, pari al 50,3%, scopre di aver contratto l’infezione quando è già in uno stadio avanzato della sieropositività, o, addirittura, quando è malata di Aids. C’è ancora poca consapevolezza sul fatto che una diagnosi tardiva non permette di accedere tempestivamente alle terapie antiretrovirali e ne riduce l’efficacia.
La Commissione Interaziendale Azienda Ospedaliero Universitaria-Ausl di Ferrara, dal 2009 impegnata con il sostegno del Comune di Ferrara e dell’Avis nel progetto “Write Aids”, si presenta all’appuntamento del 1° Dicembre con i consueti incontri con studenti e insegnanti delle scuole medie superiori fino al 6 Dicembre alla Sala Estense e due interventi in provincia, Martedì 2 al Polo Scolastico di Codigoro e Giovedì 4 al “R. Brindisi” del Lido degli Estensi. Approfondimenti sono disponibili al link Write Aids 2014 www.ausl.fe.it
La novità 2014 è la diffusione in streaming sul web degli incontri con gli studenti in un programma che, quest’anno, s’arricchisce di due “anteprime”:
- Sabato 29, una giornata di formazione nazionale per i giornalisti in collaborazione con Ordine e Fondazione dei Giornalisti di Bologna;
- Domenica 30 Novembre, alle 17.30, in Piazza Municipale a Ferrara, l’animazione di Write Aids Flashmob 2014, in collaborazione con l’associazione Ferrara By Night.
La Sala dell’Arengo del Comune di Ferrara, infine, ospita da Venerdì 28 Novembre a Venerdì 5 Dicembre, la mostra “WRITE AIDS STORY: l’Aids attraverso gli occhi e i pensieri dei giovani” (orari del Comune, Sabato Chiuso).
Tutti gli interventi dei relatori, pur con diverse sfumature, hanno ripetuto l’esigenza di una maggiore informazione e incisività delle azioni: dalla comunicazione alla prevenzione per diffondere la consapevolezza di una malattia correlata a stili di vita sessuale ad alto rischio.
A Ferrara, quest’anno, si sono registrati 28 nuovi casi che si aggiungono ai circa 600 pazienti seguiti dall’Ambulatorio HIV-AIDS del servizio malattie infettive dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara con un costo di quasi 4 milioni di euro a carico della servizio sanitario pubblico.
In Emilia Romagna, invece, a oggi, sono circa 400 i nuovi casi, specialmente nella fascia tra i 25 e 40 anni in maschi sessualmente attivi. Punto d’efficienza del sistema di prevenzione è il test alle donne in gravidanza, grazie al quale dal 1996 non si registra a Ferrara nessun nuovo caso tra i nascituri di madri sieropositive.
Una stabilità del dato che, comunque, non rassicura gli addetti ai lavori e i professionisti, ma che, anzi, impone un’intensificazione della vigilanza e delle azioni di prevenzione e informazione, confermata dai 2,5 milioni di euro stanziati per la formazione degli operatori sanitari e l’informazione della popolazione.
TUTTE LE INIZIATIVE IN PROGRAMMA. Sono sul portale del Servizio Sanitario Regionale www.saluter.it
Il sito internet www.helpaids.it è, invece, dedicato al tema e offre, nel rispetto dell’anonimato, risposte e consulenze con un’equipe di infettivologi, psicologi, ginecologi e ostetriche.
Il Numero Verde Aids 800 856080 è attivo dal Lunedì al Venerdì dalle 14 alle 18; il Lunedì anche 9 -12
I DATI SULLE INFEZIONI DA HIV IN EMILIA-ROMAGNA.
Nel 2013 (dati al 31 dicembre) le nuove diagnosi di infezione da Hiv tra i residenti in Emilia-Romagna sono state 300, pari a 6,7 casi ogni centomila abitanti, e mostrano un calo rispetto agli anni precedenti (365 nel 2012, 361 nel 2011, 389 nel 2010).
Queste le caratteristiche prevalenti della persona sieropositiva, sempre nel periodo 2006-2013: maschio (il 72,7% dei casi), di età tra 30 e 39 anni (33,5%), di nazionalità italiana (70,9%).
Il rapporto maschi/femmine è di 2,8 maschi sieropositivi per ogni donna, in leggero aumento.
Tra le donne, la fascia di età con più diagnosi è più bassa rispetto ai maschi: 20-29 anni.
La modalità di trasmissione principale si conferma essere quella sessuale: negli otto anni di osservazione ha raggiunto l’86,1% di tutte le diagnosi di Hiv (e l’88% nel solo 2013) e il 54,4% è dovuta a rapporti eterosessuali non protetti (31,7% omosessuali o bisessuali).
La percezione di aver adottato comportamenti a rischio tra le persone risultate positive all’Hiv è molto bassa: il 23,8% l’ha dichiarata come motivazione di esecuzione del test (mentre nel 48,2% dei casi per sospetta patologia correlata all’Hiv o per sospetta malattia a trasmissione sessuale).
Il 20% di tutte le donne con diagnosi di Hiv ha scoperto di essere sieropositiva in occasione dei controlli per gravidanza (erano il 18,8% l’anno precedente).
Le persone che giungono tardi alla diagnosi d’infezione da Hiv – ovvero con Aids conclamato e/o con il sistema immunitario molto danneggiato (denominate “late presenters”) -sono il 50,3% di tutte le diagnosi Hiv nel periodo 2006-2013, mentre a livello nazionale la proporzione è maggiore: negli ultimi anni si è attestata intorno al 57%.
I FONDI PER FORMAZIONE E PROGETTI: DALLA REGIONE 2,5 MILIONI
La Regione Emilia-Romagna ha destinato 1 milione di euro per finanziare il prossimo anno, anche sui temi dello stigma e della discriminazione, la formazione di medici, infermieri, personale ausiliario dei reparti ospedalieri di malattie infettive, dei servizi territoriali che si occupano di assistenza domiciliare alle persone con Aids e negli istituti penitenziari.
Altri 1,5 milioni di euro sono destinati alle attività informative ed educative svolte dalle Aziende sanitarie negli Spazi giovani, alle iniziative rivolte alle donne migranti e a sostenere i progetti del Numero verde regionale Aids e del sito web Helpaids.
LA CAMPAGNA INFORMATIVA
“E’ importante essere informati e comprendere che ogni diffidenza nei confronti di chi ha l’Hiv non è motivata”: la campagna regionale quest’anno dedica un’attenzione particolare anche a contrastare lo stigma, il pregiudizio nei confronti delle persone sieropositive o malate di Aids.
L’obiettivo è ricordare la discriminazione esiste ed è determinata solo da ignoranza e pregiudizio.
Due le fasi in cui si articola la campagna: la prima, per la Giornata mondiale, prevede la diffusione di uno spot radio sulle principali emittenti radiofoniche dell’Emilia-Romagna (fino al 7 dicembre) e la distribuzione di un manifesto nelle sedi dei servizi delle Aziende sanitarie e nelle farmacie.
La seconda fase, entro la fine dell’anno, vedrà la realizzazione di uno spot video e di cartoline informative per le sale d’attesa e per le sedi dei servizi delle Aziende sanitarie e per le farmacie.
Sul web, in particolare, la Regione lancia nei prossimi mesi una campagna informativa specifica attraverso il motore di ricerca Google e il canale di video Youtube.