Perché si starnutisce guardando il sole? La spiegazione dello starnuto riflesso fotico

Perché si starnutisce guardando il sole? La spiegazione dello starnuto riflesso fotico

In alcune persone, l’esposizione improvvisa a una luce intensa può provocare una reazione inattesa: lo starnuto. Questo fenomeno, noto come starnuto fotosensibile o riflesso fotico, ha un nome ancora più complesso ma curioso: sindrome ACHOO (Autosomal dominant Compelling HelioOpthalmic Outburst). Non si tratta di un’allergia né di un problema di salute grave: circa il 18-35% della popolazione mondiale ne è affetta, e il fenomeno è strettamente legato alla genetica ed ereditarietà.

Il riflesso fotico rappresenta uno degli esempi più chiari di come il corpo umano possa reagire in maniera automatica a stimoli esterni, in questo caso la luce intensa. La sequenza di starnuti avviene generalmente in pochi secondi e si interrompe una volta che gli occhi si sono adattati alla nuova luminosità.

Cos’è il riflesso fotico

Il riflesso fotico si manifesta quando gli occhi vengono improvvisamente esposti a una fonte di luce forte, come il sole al mattino o la luce intensa all’uscita da un tunnel. In questi momenti, la luce stimola il nervo ottico, che trasmette le informazioni visive al cervello. Tuttavia, in alcune persone, questa stimolazione può attivare anche il nervo trigemino, responsabile delle sensazioni del viso e del riflesso dello starnuto.

L’effetto è immediato: un prurito improvviso al naso, seguito da uno o più starnuti consecutivi. Di solito, la sequenza dura pochi secondi, con intervalli inferiori ai 19 secondi tra uno starnuto e l’altro, e termina con una sorta di immunità temporanea che dura circa 24 ore, durante la quale ulteriori esposizioni alla luce intensa non provocano nuovi starnuti.

Lo starnuto fotosensibile si verifica quando gli occhi sono improvvisamente esposti a luce intensa, come il sole

Perché accade: le teorie scientifiche

Nonostante secoli di osservazioni e studi, il meccanismo preciso dello starnuto guardando il sole non è ancora completamente noto. Esistono però alcune ipotesi che provano a spiegare il fenomeno.

La teoria più accreditata riguarda il sistema nervoso parasimpatico, la parte autonoma del sistema nervoso che regola le azioni involontarie dell’organismo. L’esposizione a luce intensa può stimolare questo sistema, che innesca movimenti facciali automatici come l’aggruppamento delle sopracciglia e la dilatazione delle pupille. Questi movimenti potrebbero, a loro volta, stimolare il nervo trigemino, scatenando lo starnuto.

Un’altra ipotesi verte sull’interferenza diretta tra il nervo ottico e il nervo trigemino. Il primo trasmette le informazioni visive dalla retina al cervello, mentre il secondo regola le sensazioni del viso, inclusi tatto e dolore. Nei soggetti con sindrome ACHOO, questi due nervi potrebbero interagire in modo insolito: la luce intensa attiva il nervo ottico, e il segnale passa al nervo trigemino, causando la tipica sensazione di prurito al naso e il conseguente starnuto.

Alcuni studiosi ritengono che questo fenomeno possa essere anche un residuo evolutivo. Nel corso della storia, potrebbe aver aiutato gli esseri umani a proteggere gli occhi e le vie respiratorie durante cambiamenti improvvisi di luminosità, anche se il meccanismo esatto rimane ancora da chiarire.

L’interferenza tra nervo ottico e trigemino e l’attivazione del sistema nervoso parasimpatico possono scatenare la reazione

La componente genetica della sindrome ACHOO

La sindrome ACHOO è un tratto autosomico dominante, il che significa che basta ereditare il gene da uno dei due genitori per manifestare la condizione. Chi possiede questo tratto ha quindi una probabilità del 50% di trasmetterlo ai figli. Non è possibile sviluppare questa sensibilità durante la vita: se non è mai comparsa, probabilmente non comparirà in futuro.

Studi genetici hanno individuato varianti specifiche associate alla sindrome, in particolare sul cromosoma 2, che aumentano la probabilità di manifestare la reazione alla luce intensa. Questo spiega perché alcune persone starnutiscono guardando il sole, mentre altre rimangono completamente insensibili agli stessi stimoli.

La condizione è ereditaria e autosomica dominante: basta un genitore portatore per trasmettere il tratto ai figli

Sintomi e caratteristiche dello starnuto riflesso fotico

Lo starnuto fotosensibile si manifesta con caratteristiche precise. La sequenza di starnuti può arrivare fino a dieci colpi, di solito tra 1 e 3, intervallati da brevi pause. Dopo la fase di starnuti, si instaura una sorta di immunità temporanea di circa 24 ore, che impedisce nuovi starnuti alla luce intensa.

Nonostante possa risultare fastidioso, il fenomeno non comporta rischi per la salute se non quelli collegati all’esposizione diretta al sole o al possibile pericolo di chiudere involontariamente gli occhi in situazioni critiche, come alla guida o durante lavori di precisione.

Occhiali da sole e protezioni per gli occhi riducono la luce intensa, limitando la reazione involontaria

Starnutire guardando il sole: come prevenirlo

Per chi necessita di ridurre gli effetti dello starnuto riflesso fotico, esistono strategie efficaci. Indossare occhiali da sole è il metodo più semplice per attenuare la luce intensa. Evitare di fissare direttamente il sole e, in casi particolari, applicare una leggera pressione sul prolabio (l’avvallamento tra naso e bocca) può aiutare a prevenire lo stimolo.

Queste precauzioni risultano particolarmente utili per chi guida o svolge attività che richiedono attenzione costante e mani ferme. Anche se fastidioso, lo starnuto fotosensibile rimane un fenomeno innocuo e facilmente gestibile.

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