Nel maggio 2025, la celebre rivista americana Time ha pubblicato l’attesa lista dei “100 leader mondiali della salute”, celebrando figure che stanno rivoluzionando il mondo della medicina e della sanità pubblica. Tra loro spiccano due italiani: Francesco Rubino, inserito nella categoria “Leader”, e Lorenzo Guglielmetti, premiato tra i “Catalysts”. Il loro inserimento non è solo motivo d’orgoglio nazionale, ma rappresenta il riconoscimento di un lavoro che ha avuto un impatto concreto e globale, nel campo dell’obesità e delle malattie infettive.
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Perché Francesco Rubino è tra i leader della salute secondo Time
Francesco Rubino è un pioniere nel campo della chirurgia metabolica e bariatrica. Docente e responsabile al King’s College di Londra, Rubino ha conquistato un ruolo centrale nella medicina globale grazie alla sua visione innovativa sull’obesità. Nel 2024 ha diretto una commissione internazionale – la Lancet Commission on Clinical Obesity – che ha riformulato il concetto stesso di obesità, proponendo un nuovo approccio diagnostico e terapeutico.
Fino ad oggi, l’obesità è stata spesso considerata semplicemente come una questione di sovrappeso: un problema estetico o un’anomalia del BMI, l’indice di massa corporea. Ma Rubino e il suo team hanno messo in luce una realtà più complessa, introducendo il concetto di “spettro clinico” dell’obesità. Secondo questo modello, esistono diversi gradi e manifestazioni della patologia, che vanno dall’obesità preclinica – ancora senza sintomi evidenti – a quella clinica, associata a complicazioni mediche reali.
Francesco Rubino e la rivoluzione del concetto di obesità
L’intuizione di Francesco Rubino nasce dalla consapevolezza che trattare l’obesità come una malattia cronica “binaria” è limitante e dannoso. Non basta superare una certa soglia di peso per diagnosticare l’obesità: è fondamentale valutare i danni d’organo, la presenza di disfunzioni metaboliche, il rischio di evoluzione della patologia e le sue ripercussioni sulla salute generale.
Questo nuovo approccio permette una diagnosi più precisa e interventi personalizzati. In altre parole, si interviene prima che le condizioni degenerino e si evitano trattamenti inutili su chi, pur avendo un alto BMI, non presenta problematiche cliniche. Rubino promuove quindi una medicina più attenta, meno stigmatizzante e più efficace, capace di affrontare un’epidemia che, secondo le stime mondiali, colpisce oltre un miliardo di persone.
I risultati concreti della Lancet Commission guidata da Rubino
La portata del lavoro di Francesco Rubino è tale che il rapporto pubblicato dalla Lancet Commission è stato immediatamente accolto da decine di organizzazioni mediche, istituzioni sanitarie e università. La distinzione tra obesità preclinica e clinica è oggi vista come una svolta epocale, che può ridefinire le linee guida di trattamento e prevenzione in tutto il mondo.
Il documento ha stabilito nuovi criteri diagnostici, basati su parametri fisiologici e clinici, e ha dato slancio a protocolli terapeutici mirati, tra cui approcci farmacologici, dietetici e chirurgici. È un cambiamento che sta già influenzando la formazione medica e l’approccio delle strutture sanitarie.
Il percorso internazionale di Francesco Rubino
Nato a Cosenza, Francesco Rubino si è laureato in Medicina all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Dopo la specializzazione, ha costruito una brillante carriera all’estero, lavorando negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito. La sua attività lo ha portato a combinare ricerca scientifica, pratica clinica e leadership accademica.
Con oltre cento pubblicazioni scientifiche e la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale, Rubino è anche ideatore del Diabetes Surgery Summit, uno dei principali eventi globali sul rapporto tra obesità e diabete. La sua visione integrata lo rende oggi uno dei medici più ascoltati in ambito metabolico.
Chi è Lorenzo Guglielmetti e perché è stato incluso tra i Catalyst di Time
Accanto a Rubino, un altro italiano brilla nella Time 100 Health 2025: Lorenzo Guglielmetti, 42 anni, medico infettivologo e co-responsabile del progetto endTB, coordinato da Medici Senza Frontiere. Il suo lavoro riguarda una delle malattie infettive più insidiose: la tubercolosi resistente ai farmaci.
Nel gennaio 2025, Guglielmetti ha pubblicato uno studio innovativo sul trattamento orale della tubercolosi resistente alla rifampicina, dimostrando che nuove combinazioni farmacologiche possono offrire cure più brevi, efficaci e meno tossiche. Il protocollo ha ridotto i tempi di cura a nove mesi, rispetto ai 18-24 dei trattamenti tradizionali, con esiti clinici molto positivi.
L’importanza della ricerca indipendente per la salute globale
Il contributo di Lorenzo Guglielmetti è ancora più rilevante se si considera il contesto in cui opera: aree povere, sistemi sanitari fragili e malattie spesso dimenticate dai finanziamenti internazionali. La sua ricerca restituisce voce e dignità a pazienti che ogni anno affrontano forme di tubercolosi resistenti ai farmaci, spesso senza accesso a cure sicure.
Oggi Guglielmetti ha scelto di tornare in Italia, continuando il suo impegno all’Istituto IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, portando avanti una visione della medicina come strumento di giustizia sociale e uguaglianza sanitaria.
Il valore simbolico e pratico del riconoscimento Time per la sanità italiana
L’inserimento di Francesco Rubino e Lorenzo Guglielmetti nella Time 100 Health ha un significato che va oltre il riconoscimento personale. È una dimostrazione concreta che l’Italia è in grado di generare eccellenze mediche capaci di trasformare la realtà, influenzare le linee guida internazionali e salvare milioni di vite.
I loro nomi si affiancano a quelli di leader globali della salute che, con competenza e visione, stanno ridefinendo il futuro della medicina. Un futuro che, grazie a scienziati come Rubino, guarda alla prevenzione, all’etica, alla personalizzazione delle cure, e che, come Guglielmetti dimostra, non dimentica i più fragili.