Raccolta del colostro in gravidanza: come si fa e quando iniziare

Raccolta del colostro in gravidanza: come si fa e quando iniziare

La raccolta del colostro durante gli ultimi mesi di gravidanza è una pratica che sta emergendo con sempre maggiore attenzione tra le future mamme, desiderose di prepararsi al meglio per l’allattamento. Molte donne si chiedono se sia davvero utile, quando sia il momento giusto per cominciare e, soprattutto, quale sia il modo corretto per farlo in sicurezza.

Non si tratta di una pratica obbligatoria per tutte, ma in determinate circostanze e seguendo le dovute precauzioni, può offrire benefici importanti sia alla madre che al bambino.

Che cos’è il colostro?

Prima di addentrarci nei dettagli sulla raccolta colostro, è fondamentale comprendere cosa sia esattamente questo straordinario liquido. Il colostro è il primo nutrimento che il corpo della donna produce per il suo bambino, ed è universalmente noto come “oro liquido” per la sua incredibile concentrazione di sostanze benefiche.

A differenza del latte maturo, il colostro è una secrezione densa, di solito giallastra o talvolta trasparente, prodotta in piccole quantità. Questa ridotta quantità è perfettamente calibrata sulle piccole dimensioni dello stomaco di un neonato nei primissimi giorni di vita. La sua composizione è unica e orientata principalmente alla difesa e alla crescita iniziale.

Il colostro contiene un’altissima quantità di anticorpi e leucociti, che forniscono al neonato una sorta di “prima vaccinazione” naturale, proteggendolo da batteri e virus. Inoltre, è ricco di proteine, sali minerali e fattori che aiutano lo sviluppo del tratto intestinale. Agisce come un delicato lassativo, favorendo l’espulsione del meconio (le prime feci del neonato), riducendo così il rischio di ittero.

Fisiologicamente, la produzione di questo primo latte (chiamata lattogenesi 1) inizia ben presto, già tra il quarto e il sesto mese di gestazione, sotto l’influsso di ormoni come la prolattina e il progesterone. È, in sintesi, l’alimento ideale per i primi giorni di vita.

Il colostro è la prima produzione del seno e rappresenta un nutrimento prezioso per le prime ore di vita di un neonato

Quando inizia ad uscire il colostro durante la gravidanza?

È comune per le future mamme notare qualche gocciolina di colostro molto prima del parto. Come accennato, la produzione inizia spesso a metà gravidanza (12ª-16ª settimana), ma una fuoriuscita spontanea e visibile è più probabile che avvenga nel terzo trimestre, man mano che la mammella si prepara per la fase finale.

Tuttavia, l’osservare una perdita spontanea di liquido e l’iniziare attivamente la raccolta colostro sono due cose distinte. Per la sicurezza della gravidanza, le linee guida di molti sistemi sanitari (come quelli britannici e australiani) concordano nell’indicare di non iniziare la stimolazione manuale prima della 36ª settimana di gestazione. Questa raccomandazione cautelativa è volta a evitare che la stimolazione del capezzolo possa innescare un rilascio eccessivo di ossitocina, ormone che può indurre contrazioni uterine. È sempre cruciale ottenere il via libera dal proprio ginecologo o ostetrica prima di avviare la pratica.

Il colostro può comparire già nelle ultime settimane di gestazione, anticipando la montata lattea vera e propria

Raccolta colostro: perché farlo prima del parto?

La decisione di effettuare la raccolta colostro prima del parto non è un obbligo, ma un’opportunità che può rivelarsi preziosa in diverse situazioni.

I principali vantaggi di avere una piccola scorta di “oro liquido” in freezer sono molteplici e riguardano la preparazione pratica e psicologica:

  • Scorta di emergenza per il neonato: se per qualsiasi ragione il neonato non dovesse attaccarsi bene subito dopo la nascita, o se dovesse aver bisogno di un’integrazione immediata (come in caso di ipoglicemia, comune nei bambini di madri diabetiche), avere colostro raccolto e congelato evita il ricorso immediato al latte artificiale. Questo è particolarmente importante in presenza di diabete gestazionale o in caso di parto cesareo programmato.
  • Aumento della familiarità e della fiducia: imparare a spremere e massaggiare il seno prima del parto aiuta la madre a conoscere meglio il proprio corpo e a familiarizzare con le tecniche di espressione manuale. Questa confidenza acquisita è un vantaggio psicologico che può facilitare l’avvio dell’allattamento e gestire meglio un eventuale ingorgo post-partum.
  • Potenziale supporto alla lattogenesi II: alcuni studi preliminari suggeriscono che la stimolazione prenatale possa aiutare il seno a “svegliarsi” e potenzialmente accelerare l’arrivo del latte maturo (lattogenesi II) dopo il parto.

È però fondamentale essere consapevoli che la pratica non è priva di rischi. La raccolta del colostro deve essere evitata o effettuata con estrema supervisione in gravidanze considerate a rischio, ad esempio in caso di placenta previa, precedente minaccia di parto pretermine, cerchiaggio cervicale o altre condizioni ostetriche particolari. È sempre un atto che richiede una valutazione personalizzata con l’operatore sanitario.

Raccogliere il colostro può portare diversi benefici, ma anche i rischi connessi non vanno trascurati

Come massaggiare il seno per far uscire il colostro?

Una volta ottenuto il consenso medico per iniziare la raccolta colostro, la tecnica è cruciale. L’obiettivo è stimolare la mammella con delicatezza per favorire il rilascio di ossitocina.

Preparazione

Per iniziare, l’ambiente deve essere confortevole e rilassante, possibilmente senza fretta. Molte donne trovano utile massaggiare il seno dopo una doccia calda o applicando un panno tiepido, poiché il calore aiuta i dotti a dilatarsi. Prima di ogni sessione è tassativo lavarsi le mani accuratamente con acqua e sapone.

Massaggio e Tecnica “C”

L’espressione manuale è il metodo raccomandato per la raccolta colostro prenatale.

  1. Massaggio iniziale: inizia con un massaggio delicato di tutta la superficie mammaria, muovendoti a spirale dalla base del seno verso il capezzolo. Questo movimento stimola i recettori del seno.
  2. Posizionamento delle dita: forma una “C” con il pollice sopra l’areola e l’indice sotto, a circa 2-3 cm dal capezzolo. Assicurati di non posizionare le dita troppo vicine alla punta.
  3. Tecnica Press-Hold-Release:
    • Premi: applica una pressione delicata verso la cassa toracica (cioè, verso il corpo) e mantienila. Non tirare o strizzare la pelle.
    • Tieni: mantieni la pressione ferma per circa 4-5 secondi.
    • Rilascia: rilascia la pressione e ripeti l’intero movimento in modo ritmico.

Ripeti la sequenza fino a quando non compaiono le prime gocce. Se il flusso rallenta, sposta leggermente le dita attorno all’areola e continua. È consigliabile dedicare circa 3-5 minuti per seno, alternandoli, e non superare le tre sessioni giornaliere. Se avverti il minimo dolore o, ancora più importante, contrazioni uterine o perdite vaginali, interrompi immediatamente la sessione e contatta l’ostetrica.

Per la raccolta del colostro è necessario imparare dei massaggi specifici, che serviranno anche dopo, durante l’allattamento

Come conservare e utilizzare il colostro raccolto?

Ogni singola goccia di colostro è un concentrato prezioso. Per la raccolta del colostro in gravidanza si utilizzano generalmente siringhe sterili senza ago (da 1 ml o 5 ml) o piccoli contenitori alimentari sterilizzati.

Una volta che le gocce fuoriescono, la mamma può raccoglierle direttamente con la siringa, sigillarla e apporre un’etichetta leggibile con data, ora e nome. Se raccogli più volte durante lo stesso giorno, è possibile aggiungere le nuove gocce alla stessa siringa, purché sia mantenuta in frigorifero.

La corretta conservazione è fondamentale per mantenere intatte le proprietà immunologiche del colostro:

Luogo di ConservazioneDurata Massima Raccomandata
Frigorifero (4 °C o inferiore)48-72 ore (nel ripiano posteriore, il più freddo)
Freezer (con porta separata)3 mesi
Congelatore Profondo6-12 mesi

Per portare le siringhe in ospedale, devono essere congelate e trasportate in una borsa termica ben isolata con blocchi di ghiaccio o ghiaccio secco, assicurandosi che restino congelate fino all’arrivo nel reparto. Una volta scongelato, il colostro deve essere utilizzato entro 24 ore e non può mai essere ricongelato. Anche se la quantità ottenuta è minima, questa riserva può fare una grande differenza nell’accudimento del neonato nelle sue prime ore di vita.

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