Come leggere un referto oculistico: la guida per capire sigle e parametri

Come leggere un referto oculistico: la guida per capire sigle e parametri

Capire come leggere un referto oculistico può sembrare complicato per chi non ha familiarità con i termini medici e le sigle tecniche che compaiono nei documenti delle visite specialistiche. Tuttavia, acquisire questa competenza è fondamentale per seguire correttamente lo stato della propria vista, interpretare eventuali problemi e collaborare efficacemente con il professionista durante i controlli successivi. In questa guida completa, vedremo come decifrare le indicazioni principali del referto, spiegando i parametri più comuni e i termini che spesso creano dubbi.

Come interpretare l’esito di una visita oculistica?

L’esito di una visita oculistica viene riportato in un documento scritto che riassume i risultati degli esami effettuati e le eventuali prescrizioni. Nel referto compaiono dati relativi alla acutezza visiva, alla degradazione della vista, alla presenza di difetti come la miopia, l’astigmatismo o l’ipermetropia, e altri parametri importanti. Per leggere l’esito in modo corretto, è importante seguire l’ordine delle sezioni indicate dal medico e non trascurare le note aggiuntive che spesso chiariscono indicazioni personalizzate.

Leggere correttamente l’esito della visita aiuta a capire lo stato della vista e le necessità di correzione

Come leggere referto oculistico

Come leggere referto oculistico implica saper riconoscere alcune sigle ricorrenti. Si trovano spesso le abbreviazioni OD e OS, dove OD indica l’occhio destro e OS l’occhio sinistro. Le lettere SPH, CYL e AX si riferiscono ai valori che definiscono il tipo e la gravità dei difetti refrattivi. SPH, o sfera, indica la potenza correttiva necessaria per miopia o ipermetropia; CYL, o cilindro, riguarda l’astigmatismo; mentre AX rappresenta l’asse, cioè la direzione del difetto astigmatico in gradi. Lo SPH, abbreviazione di sfera, è un parametro chiave nel referto oculistico. Indica la potenza della lente necessaria per correggere la miopia o l’ipermetropia, espressa in diottrie. Un valore negativo di SPH segnala la miopia, mentre un valore positivo indica ipermetropia. Questo parametro rappresenta la quantità di compensazione ottica richiesta per raggiungere una visione nitida. Non è legato all’astigmatismo, che viene invece misurato dal cilindro (CYL). Lo SPH è uno dei parametri più importanti da conoscere per capire come leggere un referto oculistico in modo completo. Capire il significato di queste sigle è essenziale per cogliere il quadro visivo nel dettaglio e per eventuali prescrizioni di lenti correttive.

Le sigle OD, OS, SPH, CYL e AX sono fondamentali per identificare il tipo di difetto visivo

Come si legge la tavola optometrica?

La tavola optometrica è lo strumento utilizzato durante la visita per misurare l’acutezza visiva. Si tratta di una serie di lettere, numeri o simboli di dimensioni decrescenti disposti su più righe. Per leggerla correttamente, si osserva a una data distanza e si prova a identificare la riga più piccola visibile. La valutazione di questa riga permette al medico di calcolare la capacità visiva di ciascun occhio e di stabilire se vi è la necessità di un intervento correttivo. Nel referto oculistico, di solito compare il valore ottenuto dalla tavola, a volte espresso come frazione (ad esempio 10/10 o 8/10), che indica la nitidezza della vista.

La tavola optometrica misura l’acutezza visiva indicandoci la nitidezza con cui vediamo a varie distanze

Quali sono i valori di astigmatismo?

Nel referto, i valori di astigmatismo sono indicati nella parte relativa al cilindro (CYL). Tali valori rappresentano la quantità di potere ottico necessario per correggere la curvatura irregolare della cornea o del cristallino. Generalmente, l’astigmatismo è espresso in diottrie e il suo valore può variare da lievi (poco più di 0,25 diottrie) a più gravi (oltre 3 diottrie). È importante notare che un astigmatismo elevato può causare visione distorta o sfocata a tutte le distanze. La presenza e la misura dell’astigmatismo nel referto aiutano il medico a suggerire la lente più adatta per una visione chiara e confortevole.

I valori di astigmatismo nel referto mostrano l’entità della curvatura irregolare da correggere per una visione chiara

Come capire se si è miopi o astigmatici?

Nel referto oculistico, distinguere tra miopia e astigmatismo si basa sull’interpretazione delle sigle SPH e CYL. Se il valore SPH è negativo e predominante, significa che si ha una miopia, cioè una difficoltà a vedere chiaramente da lontano. Se invece compare il valore CYL, spesso accompagnato da un asse AX, si parla di astigmatismo, che provoca una distorsione visiva a varie distanze. Alcune persone possono avere entrambi i difetti contemporaneamente, e il referto li indicherà separatamente. Comprendere questi valori consente di avere chiaro il tipo di problema e scegliere la correzione più efficace.

Distinguere miopia e astigmatismo nel referto aiuta a riconoscere il tipo di correzione più adatta

Qual è peggio, la miopia o l’astigmatismo?

Non esiste una risposta univoca a quale difetto visivo sia “peggio” tra miopia e astigmatismo o ipermetropia poiché dipende da vari fattori, inclusa la gravità del difetto e l’impatto sulla qualità della vita. La miopia causa una difficoltà nel vedere oggetti lontani, mentre l’astigmatismo può creare distorsioni e sfocature a tutte le distanze. Entrambi possono essere corretti efficacemente con occhiali, lenti a contatto o interventi chirurgici. L’ipermetropia è causata principalmente da alcune anomalie anatomiche dell’occhio che influiscono sulla messa a fuoco delle immagini. La lettura accurata del referto oculistico aiuta a comprendere il proprio caso specifico e a valutare insieme al medico la soluzione più adatta.

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