
Nell’epoca dell’immagine e della comunicazione visiva, lo sguardo è il nostro primo biglietto da visita. Non sorprende, quindi, che sempre più persone decidano di ricorrere alla chirurgia estetica per rinfrescare l’aspetto del contorno occhi, correggendo i segni del tempo o risolvendo inestetismi congeniti. Tra gli interventi più richiesti spicca la blefaroplastica, una procedura che consente di intervenire sulle palpebre superiori e inferiori per donare al volto un aspetto più riposato e giovane.
In questo articolo analizzeremo la blefaroplastica inferiore, spesso oggetto di confusione o timori infondati. Capiremo in cosa consiste, come si svolge l’intervento, quali risultati aspettarsi e a chi è consigliata. Ma per avere un quadro completo, inizieremo anche dalla blefaroplastica superiore, che spesso viene eseguita in combinazione con quella inferiore, per un effetto armonioso.
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Cos’è la blefaroplastica e perché si fa
La blefaroplastica è un intervento di chirurgia estetica o funzionale delle palpebre, eseguito per rimuovere l’eccesso di pelle, grasso e talvolta muscolo, che con l’età o per predisposizione genetica può rendere lo sguardo affaticato, cadente o appesantito. Si distingue in blefaroplastica superiore e blefaroplastica inferiore, a seconda dell’area trattata.
Quando si parla di blefaroplastica superiore, si fa riferimento alla rimozione della pelle in eccesso che cade sulla palpebra mobile, talvolta arrivando a ridurre il campo visivo. Questo tipo di intervento può quindi avere anche una funzione medica, oltre che estetica.
La blefaroplastica inferiore, invece, ha principalmente una finalità estetica: viene eseguita per eliminare le borse sotto gli occhi, ovvero accumuli adiposi che con il tempo tendono a protrudere verso l’esterno, dando un aspetto stanco e gonfio. In alcuni casi può essere utile anche per migliorare l’aspetto delle occhiaie, sebbene queste siano spesso legate a fattori pigmentari e non strutturali.

Blefaroplastica inferiore: come funziona
L’intervento di blefaroplastica inferiore è delicato e deve essere eseguito da un chirurgo plastico specializzato. Esistono due principali tecniche chirurgiche:
- Transcongiuntivale, indicata per i pazienti più giovani con pelle ancora elastica: si accede al grasso palpebrale dall’interno, attraverso la congiuntiva, senza lasciare cicatrici visibili.
- Transcutanea, utilizzata quando è necessario rimuovere anche pelle in eccesso oltre al grasso: l’incisione viene effettuata appena sotto la linea delle ciglia inferiori, e la cicatrice risulta pressoché invisibile dopo la guarigione.
L’intervento viene di solito eseguito in anestesia locale con sedazione, e ha una durata media di 45-90 minuti. In molti casi si associa anche alla blefaroplastica superiore per ottenere un risultato più armonioso. I pazienti possono tornare a casa in giornata e iniziare il recupero post-operatorio in ambiente domestico.

Il decorso post-operatorio
Dopo la blefaroplastica inferiore, il periodo di recupero è piuttosto breve, ma è normale sperimentare gonfiore, lividi e una sensazione di tensione o secchezza oculare. Nelle prime 48 ore è consigliabile applicare impacchi freddi e dormire con la testa sollevata per ridurre l’edema. Le suture vengono rimosse dopo circa 5-7 giorni (se presenti), e in genere si può tornare a una vita sociale dopo 10-14 giorni.
Il risultato definitivo si apprezza dopo alcune settimane, una volta scomparso completamente il gonfiore. La pelle appare più liscia, le borse sotto gli occhi vengono significativamente ridotte e lo sguardo risulta più aperto, riposato e giovane.

A chi è consigliata la blefaroplastica inferiore
La blefaroplastica inferiore è indicata per tutte le persone che desiderano eliminare le borse palpebrali, indipendentemente dall’età, purché godano di buona salute generale. In alcuni casi, anche soggetti molto giovani possono presentare borse evidenti per motivi genetici, e trovare beneficio da questo intervento.
Il consulto con lo specialista è fondamentale per valutare la qualità della pelle, l’entità dell’accumulo adiposo, la posizione del margine ciliare e la presenza di eventuali alterazioni funzionali. È importante sapere che, anche se si tratta di un intervento estetico, la blefaroplastica comporta una valutazione anatomica precisa, e non tutti i pazienti sono candidati ideali.
Inoltre, è bene sapere che la blefaroplastica inferiore non rimuove le occhiaie causate da iperpigmentazione o capillari visibili, né elimina completamente le rughe sottili, anche se l’aspetto generale della zona migliora sensibilmente.

Rischi, complicanze e risultati attesi
Come ogni intervento chirurgico, anche la blefaroplastica inferiore comporta dei rischi, sebbene siano rari quando l’operazione è condotta da mani esperte. Le complicanze possono includere ematomi, infezioni, asimmetrie, cicatrici visibili o, nei casi più gravi, ectropion, ossia la retrazione verso il basso della palpebra inferiore. Tuttavia, con una tecnica corretta e una buona gestione post-operatoria, la maggior parte di queste complicanze è prevenibile.
I risultati della blefaroplastica sono di lunga durata, anche se non permanenti: il processo di invecchiamento continua, ma con uno sguardo molto più fresco di partenza. In molti casi, una sola operazione è sufficiente per migliorare l’autostima e ridurre il senso di affaticamento apparente del volto.

Blefaroplastica superiore e inferiore insieme: perché conviene
In molte situazioni, il chirurgo propone un intervento combinato di blefaroplastica superiore e inferiore. Questo consente di ottimizzare il risultato estetico, ridurre i tempi di recupero (poiché c’è un’unica convalescenza) e ottenere un miglioramento globale del terzo superiore del volto, senza creare disarmonie tra una palpebra trattata e l’altra.
La combinazione dei due interventi viene spesso eseguita in regime ambulatoriale, con risultati soddisfacenti e duraturi, soprattutto quando il paziente segue scrupolosamente le indicazioni post-operatorie e adotta uno stile di vita sano.