
Dopo l’estate, molte persone notano sul viso piccole imperfezioni pigmentate che possono generare disagio estetico. Queste macchie solari viso sono tipicamente legate all’esposizione solare e vengono spesso sottovalutate fino a quando non diventano visibili e persistenti. In realtà, si tratta di un segnale importante di fotoinvecchiamento, che merita di essere compreso e trattato con consapevolezza.
L’obiettivo di questo articolo è fare luce sulle tre tipologie principali di macchie solari, illustrando quali sono i trattamenti consigliati dal dermatologo per ciascuna. v
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Lentigo solari (o senili)
Le lentigo solari, note anche come lentigo senilis, sono macchie solari viso piuttosto comuni che compaiono generalmente dopo i 40 anni, anche se possono manifestarsi già a partire dai 35 anni in fototipi chiari. Sono il risultato della produzione irregolare di melanina a causa dell’esposizione cronica ai raggi UV nel corso degli anni.
Dal punto di vista visivo appaiono come piccole chiazze bruno-marroni, rotondeggianti, con bordi ben definiti. Sebbene innocue, indicano un accumulo locale di melanina e richiedono un intervento mirato per essere rimosse
I dermatologi spesso raccomandano il laser Q-switched a picosecondi per eliminare efficacemente queste macchie solari viso in una o due sedute. Questo tipo di laser agisce sulla melanina senza danneggiare i tessuti circostanti; la macchia tende a “seccarsi” e cadere pochi giorni dopo. In alternativa, si possono applicare la crioterapia, lo IPL (luce pulsata intensa) o peeling chimici specifici, soprattutto quando si preferisce un approccio meno aggressivo.
Le lentigo solari non sono la stessa cose delle lentiggini. Le lentiggini (efelidi) sono piccole macchie marroncine che compaiono soprattutto nei fototipi chiari già da bambini o adolescenti. Sono dovute a una predisposizione genetica e diventano più visibili con l’esposizione al sole, ma tendono a schiarirsi d’inverno. Sono diffuse in modo irregolare sul volto, spalle e braccia. Le lentigo solari (o senili) sono macchie più grandi, tondeggianti o ovali, di colore marrone chiaro o scuro, che compaiono con l’età. Non dipendono da predisposizione genetica ma dal fotodanno cumulato: cioè l’esposizione al sole nel corso degli anni. A differenza delle lentiggini, non scompaiono in inverno e tendono ad aumentare con il tempo. Quindi: le lentiggini sono fisiologiche e innocue, mentre le lentigo solari sono lesioni da fotoinvecchiamento che conviene far valutare da un dermatologo, sia per un motivo estetico sia per escludere problemi più seri.

Melasma (o cloasma)
Il melasma, noto come “maschera della gravidanza”, è una tipologia di macchie solari viso dovuta a squilibri ormonali: nasce spesso in donne in età fertile, in gravidanza o in seguito all’assunzione di contraccettivi ormonali.
Si manifesta in modo simmetrico su zigomi, fronte e labbro superiore, con chiazze irregolari marroni o nocciola. Sebbene non pericoloso, tende a essere recidivante e richiede trattamenti delicati.
Il percorso terapeutico più indicato prevede l’uso di creme depigmentanti a base di idrochinone, acido azelaico, retinoidi, acido cogico o altri agenti che regolano la produzione di melanina. In alcuni casi si aggiungono peeling chimici (glicolico, salicilico, mandelico, piruvico) o trattamenti con laser o luce pulsata ad alta intensità, sempre sotto supervisione medica.

Iperpigmentazioni post-infiammatorie (PIH)
Le iperpigmentazioni post-infiammatorie sono un gruppo di macchie solari viso che insorgono quando la pelle subisce un’infiammazione (ad esempio per acne, ceretta, scottature, o apparecchi profumati) e poi viene esposta al sole.
Spesso si tratta di “macchie casuali”, marroni o scure, che possono comparire anche in assenza di ricordo di traumi o acne. Queste macchie sono difficili da trattare e possono richiedere un approccio paziente e combinato.
Le strategie più adottate includono l’uso prolungato di creme schiarenti, peeling chimici delicati e l’uso rigoroso di schermo solare ad alto SPF, per evitare l’aggravamento. A volte si utilizza anche la luce pulsata, ma i risultati variano e richiedono tempi più lunghi.

Importanza della diagnosi dermatologica
Non tutte le macchie solari viso sono innocue. Alcune, come la lentigo maligna o il melanoma, possono richiedere un intervento chirurgico tempestivo. Per questo motivo, un dermatologo valuta sempre la lesione attraverso dermatoscopia (o, in casi sospetti, biopsia) prima di decidere il trattamento.
Solo una diagnosi accurata, con strumenti specialistici, permette di distinguere tra lesioni pigmentate benigne e forme precancerose o maligne.

Ruolo della prevenzione e della protezione solare
Il passo cruciale per combattere le macchie solari viso è la prevenzione. Dopo l’estate, è fondamentale usare sempre protezione solare (SPF alto, anche nella vita quotidiana) per evitare che le macchie peggiorino o ne compaiano di nuove.
Altri accorgimenti utili includono evitare l’esposizione solare nelle ore centrali, indossare cappelli e occhiali, e seguire una dieta ricca di antiossidanti come flavonoidi e vitamine, che favoriscono la rigenerazione cutanea .