
Gli studiosi si sono basati sul test di Clive Granger per la relazione tra inquinamento e infelicità
Secondo uno studio condotto da Byron Lew e B. Mak Arvin, ricercatori del Dipartimento di Economia dell’Università di Trent, in Canada, chi vive in un ambiente inquinato è infelice. Allo stesso modo, chi è infelice, inquina di più.
Per trarre questa conclusione, gli studiosi hanno preso in considerazione i dati riguardanti l’inquinamento dal database “World Development Indicators”, per il Belgio, la Danimarca, la Francia, la Germania, la Grecia, l’Irlanda, l’Italia, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Romania, la Russia, la Spagna e l’UK, usando il diossido di carbonio come indicatore. Per quanto riguarda lo stato di felicità, invece, si sono basati sul “Word Database of Happiness” che si basa su sondaggi e questionari.
Per stabilire una correlazione tra felicità e l’inquinamento i ricercatori hanno adottato un test statistico sviluppato nel 1969 dal Nobel per l’economia Clive Granger (2003) e chiamato appunto “Test della causalità di Granger“.
Tale test, non permette di individuare il meccanismo che associa a un minore inquinamento uno stato di maggior benessere, ma ha comunque evidenziato che una riduzione delle emissioni ha un effetto positivo, non solo sulla natura, ma anche sul grado di soddisfazione dei cittadini, spingendoli ad assumere un atteggiamento virtuoso e a inquinare meno.