
L’estate, con il suo sole abbagliante, le vacanze, le giornate lunghe e i ritmi rallentati, è comunemente associata a relax e benessere. Ma per molte persone non è così. Al contrario, proprio nei mesi più caldi, alcuni iniziano a sentirsi più ansiosi, più stanchi e meno motivati. In certi casi, emerge una tristezza sottile ma persistente che si contrappone al clima gioioso che li circonda. È qui che entra in gioco il fenomeno noto come summertime sadness: un malessere emotivo estivo ancora poco riconosciuto ma sempre più diffuso.
Questa condizione non ha solo una valenza emotiva, ma può nascondere un vero e proprio disturbo psicologico stagionale. Contrariamente a quanto si pensi, la depressione stagionale non si verifica solo in inverno. Anche l’estate può generare disagio psicologico, e riconoscerlo è il primo passo per affrontarlo.
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Che cos’è la summertime sadness?
Il termine summertime sadness è diventato popolare grazie alla canzone di Lana Del Rey, ma oggi viene usato anche in ambito psicologico per descrivere una forma di disagio che si manifesta proprio durante la stagione estiva. In alcuni casi si parla di una lieve malinconia stagionale, in altri si può trattare di un vero e proprio Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) in forma estiva.
La summertime sadness può manifestarsi con sentimenti di vuoto, apatia o solitudine, anche in presenza di situazioni esterne oggettivamente positive. Per chi ne soffre, l’estate non è sinonimo di leggerezza, ma di insofferenza e isolamento. Le giornate sembrano interminabili, il calore insopportabile e le aspettative sociali – viaggi, uscite, vacanze – aumentano la pressione e il senso di inadeguatezza.
Non si tratta di un semplice “non amare l’estate”: è un malessere emotivo che può intaccare la qualità della vita e le relazioni.

Sintomi del Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) estivo
Quando la summertime sadness si inserisce nel quadro clinico del Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), i sintomi possono diventare più evidenti e invalidanti. Diversamente dalla sua variante invernale, la forma estiva presenta caratteristiche opposte. Mentre d’inverno si tende all’aumento dell’appetito e al sonno eccessivo, nei mesi estivi prevalgono insonnia e altri sintomi:
- inappetenza
- insofferenza al caldo
- difficoltà a dormire
- ansia costante
- irritabilità
- difficoltà di concentrazione
- calo del desiderio sessuale
Il corpo sembra non trovare sollievo: il caldo acutizza lo stress fisico, mentre la pressione sociale a “stare bene” alimenta il senso di colpa per non riuscirci. In alcuni casi possono comparire anche crisi di pianto immotivate, senso di vuoto esistenziale e tendenza all’isolamento, tutti segnali che non vanno sottovalutati.

Cause del disturbo
Le cause della summertime sadness possono essere molteplici e variare da persona a persona. Alcuni fattori scatenanti sono legati alla biologia, altri al contesto sociale o personale. Tra le cause fisiologiche troviamo:
- Sbalzi ormonali dovuti all’aumento della luce solare che influisce sulla produzione di melatonina e serotonina, alterando i ritmi sonno-veglia.
- Caldo eccessivo che può compromettere la qualità del sonno, aumentando stanchezza e irritabilità.
- Sovraesposizione alla luce, che può accentuare stati d’ansia in soggetti predisposti.
A livello psicologico e sociale, invece, possono contribuire:
- Aspettative estive troppo elevate, con il mito di un’estate perfetta fatta di vacanze, relazioni appaganti e divertimento continuo.
- Confronto sociale, amplificato dai social network, che porta a sentirsi inadeguati rispetto a chi mostra una vita “estiva perfetta”.
- Interruzione della routine, che per alcune persone rappresenta un’ancora di stabilità emotiva.
- Solitudine, soprattutto per chi vive in città deserte durante le ferie, o per chi ha relazioni familiari o amicali fragili.
In alcuni casi la summertime sadness può rappresentare la riattivazione di lutti, rotture affettive o momenti di solitudine vissuti in estate negli anni precedenti.

Depressione estiva: rimedi
Anche se può sembrare paradossale, curare una forma di tristezza legata all’estate è possibile, e non va mai sottovalutata. Il primo passo è riconoscere il malessere, senza banalizzarlo o vergognarsene. Parlare con un professionista della salute mentale può aiutare a comprendere l’origine dei sintomi e individuare un percorso adeguato.
Tra gli approcci più efficaci troviamo:
- La psicoterapia cognitivo-comportamentale, che aiuta a ristrutturare i pensieri disfunzionali legati alla stagione estiva.
- L’uso di tecniche di rilassamento e mindfulness per gestire ansia e stress.
- In alcuni casi, la valutazione da parte di uno psichiatra può essere utile per stabilire se è necessario un supporto farmacologico.
È inoltre consigliabile evitare l’autodiagnosi e non ridurre tutto a “un momento passeggero”. Se i sintomi persistono per più di due settimane e interferiscono con le attività quotidiane, è importante rivolgersi a uno specialista.

Summer sadness: come affrontare il mal d’estate
Affrontare la summertime sadness non significa necessariamente stravolgere la propria vita, ma imparare a gestire i propri ritmi e a ridimensionare le aspettative. Un aiuto concreto può arrivare da piccole abitudini quotidiane, come:
- mantenere orari regolari, specialmente per il sonno;
- scegliere ambienti freschi e ombreggiati per le proprie attività;
- evitare il sovraccarico di impegni sociali non desiderati;
- limitare il tempo sui social, soprattutto durante momenti di vulnerabilità emotiva;
- coltivare passioni che offrano benessere, anche in solitudine.
Anche l’alimentazione può giocare un ruolo: privilegiare cibi leggeri ma nutrienti e mantenere una buona idratazione contribuisce al benessere psicofisico.
Infine, è utile ricordare che non esiste un modo “giusto” di vivere l’estate. Non è obbligatorio essere sempre felici, socievoli e pieni di energia. Accettare i propri ritmi e ascoltare i propri bisogni emotivi è una forma di rispetto verso sé stessi. E proprio da lì si può iniziare a trasformare la summertime sadness in un’occasione di consapevolezza e cura interiore.