Bologna, 13 apr. (Adnkronos Salute) – “L’origine di questo evento è la lotta alle fake news in ematologia, ma il punto centrale di questo incontro, che diventerà annuale, è riflettere per investire in una ricerca su come garantire cure appropriate anche ai pazienti di domani”. Così Paolo Corradini, presidente della Società italiana di ematologia (Sie) e direttore Divisione di Ematologia Fondazione Irccs Istituto nazionale tumori di Milano, aprendo oggi, a Bologna, il secondo evento nazionale ‘Sie incontra i pazienti’, rappresentati in particolare dall’Associazione italiana contro le leucemie i linfomi e il mieloma (Ail).
“Il meeting nasce come il primo in presenza dopo le fasi pandemiche perché la nostra popolazione di pazienti aveva il 37% di mortalità con il Covid – spiega Corradini -. Siamo partiti, insieme ad Ail, con i webinar sui vaccini e sui nuovi farmaci, anche dalla consapevolezza di una pessima informazione veicolata ai pazienti. Abbiamo visto in Tv le cose più fantasiose anche da parte di laureati in medicina – ricorda -. Ci siamo messi nei panni dei pazienti di fronte a notizie così contrastanti e abbiamo pensato, con il direttivo Sie, di creare un evento che desse informazioni certe, dalla società scientifica, che si è messa a disposizione dei pazienti a garanzia della qualità dell’informazione. Abbiamo avuto un anno di stop – continua il presidente Sie – ma questo è un evento che vuole essere annuale con il partner storico e più collegato con Ail, per il rapporto consolidato e il collegamento sul territorio con 80 sezioni e centinaia di volontari che aiutano nelle oncoematologie”.
Riferendosi alle realtà di cura “non mi piace che parliamo di rapporto medico-paziente, lo reputo sbagliato. Tutti siamo uomini e donne in cammino: facciamo cose diverse, non siamo contrapposti, ma la vita ha fatto sì che dovessimo incontraci per aiutarci, scambiarci attività”, afferma Corradini. “Al centro di questo e dei prossimi meeting – sottolinea Corradini – è la questione importante della sostenibilità del sistema sanitario. Negli ultimi vent’anni la medicina ha fatto balzi incredibili rispetto ai 200 anni precedenti, soprattutto per le nuove terapie geniche, per motivi di costo. Credo che ematologi e associazioni dei pazienti devono lavorare con gli stakeholder – sottolinea il presidente Sie – perchè anche la ricerca degli ematologi non sia solo per una vita più lunga e di qualità migliore, ma per far sì che le terapie molto efficaci che abbiamo oggi siano garantite anche domani e dopodomani. Dobbiamo lavorare sull’appropriatezza e selezione di criteri per non sprecare farmaci. Temo sia molto vicino il momento in cui queste risorse non saranno disponibili. Questo – conclude – è un lavoro che dobbiamo fare insieme per garantire le cure in futuro”.