
L’Istituto di Anatomia Umana di Padova ha attivato da più di 10 anni un programma specifico
Donare il proprio corpo alla scienza? Aiutare la ricerca medica e il progresso di diagnosi e cura si può anche post mortem. La donazione della salma a scopi scientifici e didattici, per la formazione dei nuovi medici, è una libera scelta che ognuno può fare, naturalmente esplicitando la propria volontà mentre si è ancora in vita.
Nasce proprio a Padova lo studio dell’anatomia direttamente da cadavere, nel Teatro Anatomico fatto costruire da Gerolamo Fabrici d’Acquapendente nel 1594, primo teatro anatomico stabile nel mondo, interamente in legno dove le lezioni di anatomia nel 1800 erano tenute alla luce delle torce.
Nella maggior parte degli Stati Occidentali sono operativi programmi di Donazione del Corpo che garantiscono la disponibilità di corpi per la dissezione anatomica. In Italia l’esiguità di programmi di donazione comporta una grave difficoltà nel poter utilizzare cadaveri per la formazione anatomo-chirurgica degli studenti, degli specializzandi e degli specialisti. La maggior parte delle Università Italiane hanno smantellato negli anni le sale anatomiche che sono state sostituite da aule per lezioni frontali, anche a fronte di un notevole incremento degli studenti iscritti a medicina a partire dagli anni ’70. Purtroppo in questi anni la formazione anatomo-chirurgica degli specialisti chirurghi italiani si è dovuta avvalere frequentemente di programmi di donazione presso Università Straniere.
L’Istituto di Anatomia Umana di Padova si pone in controtendenza rispetto al panorama nazionale in quanto ha attivato da più di 10 anni un Programma di Donazione del Corpo per Finalità Scientifiche e di Formazione che si pone all’avanguardia anche nel contesto europeo. Il Responsabile di tale Programma è il Prof. Raffaele De Caro, Past President della Associazione Europea di Anatomia Clinica e attuale Presidente del Collegio dei Docenti di Anatomia Umana.
Si terrà nell’Aula Falloppio del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova (Via Falloppio, 50) il 29 novembre 2013 alle ore 9.00 la giornata di studio Donazione del corpo post-mortem ai fini di studio e ricerca, un incontro aperto a tutti che intende promuovere l’informazione sulla scelta di donazione ancora poco conosciuta.
«Lavorare direttamente sul cadavere è un’esperienza fondamentale per il medico chirurgo – sottolinea il prof. Raffaele De Caro, responsabile scientifico del convegno -, che si avvicina alla sala operatoria ma anche per chi vuol sperimentare nuove tecniche chirurgiche. Padova è all’avanguardia a livello europeo per quanto riguarda i corsi di anatomia chirurgica e clinica».
Le salme vengono accettate solo su destinazione dell’avente titolo, anche se in Italia attualmente i familiari che non sono d’accordo sulla volontà del congiunto di dare il proprio corpo alla scienza, vuoi per motivi religiosi, personali o altro, possono avere la priorità sulla destinazione del corpo. Nel corso del convegno il tema della donazione della salma verrà affrontato nei suoi molteplici aspetti, da quello storico al donarsi alla scienza come scelta di vita, fino alle proposte di legge in merito. Interverranno, oltre al prof. De Caro, tra gli altri, l’on. Margherita Miotto, Deputato al Parlamento e componente dell’Ufficio di Presidenza della Camera e della Commissione Affari sociali, il dott. Camillo Barbisan, Presidente del Comitato Regionale di Bioetica, Giorgio Palù, Direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova.