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Anaao: “6mila i medici in fuga da Scuole specializzazione”

Milano, 23 feb. (Adnkronos Salute)() – “Quasi 6mila medici in fuga dalle Scuole di specializzazione” delle università italiane. Su 30.452 contratti banditi negli ultimi due concorsi (2021 e 2022), sono 5.724 quelli non assegnati o abbandonati: quasi il 20%, uno su 5. E’ quanto emerge da una rilevazione di Anaao Assomed, sindacato della dirigenza medica ospedaliera, e settore Anaao Giovani, che disegna una ‘mappa della fuga’ segnalando in particolare i dati critici di Lombardia, Veneto e Lazio (18%, 23% e 14% rispettivamente di contratti totali non assegnati/abbandonati), e la “caduta libera” di specialità quali Medicina d’urgenza, Anestesia e Patologia e biochimica clinica (61%, 22% e 70%).

“Risulta una cospicua e pressoché completa adesione a quelle Scuole di specialità in cui l’attività privata e ambulatoriale rientra tra gli sbocchi lavorativi – spiega l’Anaao – mentre vengono abbandonate o neppure prese in considerazione quelle prettamente ‘ospedaliere e pubbliche’ che sono state protagoniste nella lotta pandemica, prima tra tutte la Medicina d’emergenza-urgenza”.

Il sindacato – illustra una nota – ha analizzato l’effettiva fruizione da parte dei giovani medici dei 30.452 contratti statali banditi negli ultimi due concorsi di specializzazione, 2021 e 2022. Per ‘contratto non assegnato’ si intende un contratto che in sede concorsuale non è stato assegnato a nessun medico perché nessuno l’ha scelto; per ‘contratto abbandonato’ si intende un contratto che è stato assegnato, ma il medico assegnatario ha riprovato il concorso l’anno successivo e ha cambiato specializzazione tramite una nuova assegnazione. Il risultato è che “non vi è una sostanziale differenza percentuale tra le varie regioni italiane, con una percentuale globale intra-regionale. Nel constatare che uno specializzando su 5 (19% dei contratti) non viene assegnato o viene perso durante il percorso di specializzazione”, per l’Anaao l’indagine “attesta la sostanziale e ormai cronica programmazione alterata e dicotomica che si ripercuote sull’attuale erogazione non ottimale dei servizi sanitari”.

Dalla tabella con la suddivisione dei contratti non assegnati e/o abbandonati suddivisa per regioni italiane – rimarca l’Anaao – risulta che “l’entità totale dei contratti dispersi è compresa tra l’11%” della Sicilia “e il 36%” del Friuli Venezia Giulia, “con una mediana del 20%. Analizzando” in particolare “l’entità dei contratti non assegnati, ad eccezione della Sicilia (3%), tutte le regioni italiane hanno una pressoché identità percentuale di contratti non assegnati, con una forchetta tra il 7%” del Lazio “e il 22%” delle Marche, “e con il Friuli Venezia Giulia in cui vi è quasi un contratto su 3 (29%) non assegnato”.

“Significativi, oltre che allarmanti”, denuncia il sindacato, sono i dati dell’entità dei contratti non assegnati e/o abbandonati suddivisa per specializzazione. “E’ interessante constatare – osserva l’Anaao – che tutte le branche che sono state le più sollecitate durante la pandemia da Sars-CoV-2 presentano la maggiore entità di contratti non assegnati e abbandonati: la Medicina d’emergenza-urgenza avrà 1.144 specialisti in meno rispetto ai 1.884 contratti stanziati (60,7%), Microbiologia 191 in meno rispetto a 244 (78,3%), Patologia clinica e biochimica clinica 389 in meno rispetto a 554 (70,2%). Di contro, vi è la totale fruizione di contratti di specializzazione afferenti alla Chirurgia plastica e ricostruttiva, Oftalmologia e Malattie dell’apparato cardiovascolare”.