Roma, 28 feb. (Adnkronos Salute) – “L’eccesso di peso favorisce la comparsa di altre malattie e riduce l’aspettativa di vita anche negli adolescenti. E ora che sono da poco disponibili nuovi strumenti terapeutici finalmente efficaci, che comportano una riduzione del peso anche del 10%, bisogna correre ai ripari tempestivamente nei casi di obesità infantile grave e complicata, anche con i farmaci già a partire dai 12 anni”. In vista della Giornata mondiale dell’obesità che si celebra il 4 marzo, gli esperti della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp) annunciano così “un grande cambiamento nelle Linee guida per l’obesità degli adolescenti, con una forte raccomandazione per la terapia farmacologica e l’ingresso nella pratica clinica”. Viene sdoganato per la prima volta il ricorso ai farmaci a partire dai 12 anni, ma “solo quando non funzionano le correzioni allo stile di vita perseguito con le famiglie e l’intervento strutturato degli specialisti. Dieta e attività motoria – precisa la Siedp – restano il primo approccio per aggredire tempestivamente la malattia e non arrivare al farmaco”.
“Gli anti-obesità non sono una scorciatoia – evidenziano gli specialisti – Alimentazione sana e attività fisica rappresentano il trattamento di prima linea per risolvere il problema, che non va ritardato proprio per evitare di arrivare al farmaco”. Questi sono i principi di base su cui poggiano le nuove Linee guida per il trattamento dell’obesità infantile e degli adolescenti, che la Siedp è in procinto di pubblicare e che spiega di avere aggiornato alla luce delle recenti modifiche delle nuove linee guida americane. Come negli Stati Uniti, dunque, anche in Italia, quando il cambiamento strutturato degli stili di vita non funziona, gli esperti raccomandano il ricorso ai farmaci a partire dai 12 anni, che stanno iniziando a entrare nella pratica clinica.
E proprio per promuovere e sensibilizzare ragazzi e famiglie sull’importanza di uno stile di vita sano per prevenire obesità e sovrappeso, la Siedp, con il supporto dell’Unione italiana sport per tutti (Uisp), sabato 4 marzo dalle 9 alle 13 scenderanno in piazza in quattro città italiane: Genova, Messina, Parma e Napoli. Gli specialisti offriranno visite gratuite ai piccoli e alle loro famiglie e distribuiranno una guida pratica per migliorare alimentazione e attività motoria nei bimbi che saranno coinvolti in attività sportive e ludiche.
“L’obesità non è una colpa né una scelta, ma una malattia cronica e complessa non del bambino ma di tutta la famiglia – afferma Mariacarolina Salerno, presidente Siedp e direttore dell’Unità di Pediatria endocrinologica del Dipartimento di Scienze mediche traslazionali dell’Università Federico II di Napoli – L’obesità è caratterizzata da una alterazione della capacità di regolare il bilancio energetico in maniera efficiente, che altera il sistema fame e sazietà, con rischio di complicanze come diabete, patologie cardiovascolari, ipertensione, steatosi epatica e una riduzione di fatto della sopravvivenza”.
“Ma dire che l’obesità è una malattia non significa che è sempre necessario un approccio farmacologico né tantomeno chirurgico – chiarisce Maria Rosaria Licenziati, segretario generale Siedp e direttore dell’Unità di Malattie neuro-endocrine e Centro obesità dell’Aorn Santobono-Pausilipon di Napoli, coautrice delle nuove linee guida – Lotta alla sedentarietà e un’alimentazione sana degli adolescenti e delle loro famiglie rappresentano il primo tentativo da fare: l’importante è intervenire tempestivamente quando l’obesità non è grave per scongiurare, quando possibile, il ricorso al farmaco”.
Almeno il 40% dei bambini con obesità – ricorda una nota – avrà ancora l’obesità in età adulta, con un aumento del rischio di mortalità nel lungo periodo. Nel 2030 si calcola che saranno 253 milioni i bimbi in sovrappeso o obesi nel mondo, più di quelli colpiti da malnutrizione. Ad oggi in Italia si stima che l’obesità è presente nel 10% dei bimbi, circa 700mila fra i 5 anni e i 15 anni. Di questi, oltre 150mila sono obesi gravi e solo una piccola parte a causa di un difetto genetico. “Nelle nostre raccomandazioni, come nelle linee guida americane, il primo step previsto è sempre l’intervento sullo stile di vita. Ma è bene ribadire che i consigli tipo ‘mangia meno e muoviti di più’ non servono a nulla”, avverte Claudio Maffeis, professore di Pediatria all’Università di Verona, direttore del Centro regionale di Diabetologia e Obesità pediatrica, primo autore delle linee guida.
“Per ottenere dall’adolescente modifiche dello stile di vita che siano incisive sul peso – raccomanda Maffeis – è necessario operare un intervento strutturato e impegnativo che coinvolge la famiglia con numerosi incontri l’anno negli ambulatori dedicati al bambino e adolescente con obesità, effettuati da un’équipe multidisciplinare che comprende pediatra, dietista, psicologo. In caso di fallimento, se l’obesità è severa o ci sono complicanze (intolleranza al glucosio, ipertensione arteriosa, steatosi epatica, trigliceridi e/o colesterolo alti), è necessario anche il ricorso ai farmaci che si può fare a partire dai 12 anni. Il farmaco non sostituisce, ma si affianca alla correzione dello stile di vita. Una possibilità che non avevamo e che ora è disponibile: farmaci che comportano una riduzione del peso anche del 10%. Poi, se nemmeno le medicine funzionano, si può considerare l’intervento chirurgico”.
Ad oggi in Italia sono autorizzati soltanto due farmaci contro l’obesità anche per la fascia pediatrica: setmelanotide, per alcune forme genetiche rare di obesità a partire dai 6 anni in poi, e liraglutide per le forme di obesità comune a partire dai 12 anni in poi. Liraglutide, approvato a dicembre scorso, è un analogo di un ormone gastrointestinale umano, il Glp-1, che agisce riducendo l’appetito. “A tale riguardo è in corso uno studio Siedp – rimarca Maffeis – che intende valutare, in condizioni di vita reale e non in una condizione di studio sperimentale controllato, l’efficacia del trattamento con liraglutide nell’adolescente con obesità severa o complicata”.
Infine, l’iniziativa ‘Bambini in piazza per la salute’. “Durante la mattinata – illustrano Salerno e Licenziati – a Napoli (piazza Dante), Genova (Area giochi del Porto antico ‘Il Giardino di Betty’, piazzale Mandracchio), Parma (Parco della Cittadella) e Messina (piazza Municipio) offriremo visite gratuite ai piccoli e alle loro famiglie e illustreremo il vademecum ‘Una guida pratica per migliorare l’alimentazione e l’attività motoria dei bambini’, con all’interno suggerimenti per attrezzare una palestra fai da te a partire da elementi riciclati. Ai partecipanti verrà regalato anche un frisbee, simbolo della manifestazione, per giocare e combattere la sedentarietà. Non c’è una condanna ad avere tutta la vita un eccesso di peso, l’importante è intervenire con uno stile di vita sano quando l’obesità non è ancora grave”.