Roma, 4 apr. (Adnkronos Salute) – “L’annuncio dell’aumento del 30% dei posti a Medicina da un punto di vista del diritto allo studio è una buona notizia, ma dovrebbe essere accompagnata da un incremento della possibilità formativa degli atenei. Questo è il nodo. Noi siamo per l’abolizione del numero chiuso a Medicina, ma servono allo stesso momento più docenti, più aule, più spazi. Altrimenti il diritto allo studio non è garantito”. Così all’Adnkronos Salute Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici, intervenendo su quanto detto dal ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che sta valutando la possibilità di aumentare del 30% il numero di posti disponibili nei corsi di laurea in Medicina.
“Oggi il numero programmato viene aggirato, da chi se lo può permettere, attraverso le università private – rimarca Filippi – Quello che è preminente è la scelta formativa, solo dopo viene il ragionamento sui reali fabbisogni di medici, che deve riguardare i contratti di formazione lavoro. Ma questo è successivo al fatto che deve essere garantito il diritto allo studio dei ragazzi. Il vero nodo – osserva – è il blocco del tetto di spesa del personale e la mancanza di un piano straordinario di assunzioni per i giovani medici”.