Parma, 29 mar. (Adnkronos Salute) – Le ‘provette’ a tavola sono bocciate senza appelli dall’84% degli italiani, che si dichiara contrario all’idea di cibi prodotti in laboratorio – dalla carne al latte, dai formaggi al pesce – che possano sostituire quelli coltivati. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Censis diffusa al Cibus di Parma, dopo l’approvazione del disegno di legge che pone il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici.
La scelta dell’Esecutivo – sottolinea Coldiretti – va incontro alla forte opposizione manifestata dai cittadini ai cibi artificiali, con un no preponderante per classi di età, titolo di studio, genere, area territoriale di residenza, livello di reddito. Una contrarietà evidenziata anche dal mezzo milione di firme raccolte nell’ambito dell’iniziativa di Coldiretti, Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. Una petizione firmata, oltre che dal premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, anche da altri ministri e sottosegretari, parlamentari nazionali ed europei, sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi vescovi.
Dopo l’autorizzazione per il consumo umano concessa dall’ente regolatorio Usa Fda ai filetti di pollo creati in laboratorio dalla Upside Foods, azienda statunitense finanziata da big della finanza mondiale come Bill Gates, Richard Branson e il fratello di Elon Musk – evidenzia Coldiretti – il rischio è una diffusione anche nell’Unione europea, dove già quest’anno potrebbero essere introdotte le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono l’autorità Ue Efsa e la Commissione Ue. Ma non c’è solo la bistecca in provetta. Infatti la società Remilk vuole aprire una fabbrica chimica in Danimarca per la produzione di latte sintetico realizzato in laboratorio senza mucche, rimarca Coldiretti. Ancora – segnala – l’ultima deriva a tavola arriva dalla Germania, con i bastoncini di sostanza ittica coltivati in vitro senza aver mai neppure visto il mare, mentre negli Usa si stanno buttando sul sushi in provetta. La società tedesca Bluu Seafood impegnata nel progetto promette di ricreare in laboratorio la carne di salmone atlantico, trota iridea e carpa, partendo da cellule coltivate e arricchite di proteine vegetali.