Roma, 15 lug. (Adnkronos Salute) – Eccezionale intervento, alla Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs, per l’asportazione di una pseudomixoma peritoneale gigante, un tumore rarissimo, in una paziente di 67 anni. Sono state necessarie due sedute operatorie, di 11 ore l’una, intervallate da 24 ore di osservazione in terapia intensiva, dopo di che la donna è stata sottoposta a chemioterapia ipertermica intraperitoneale per distruggere eventuali cellule tumorali residue. La paziente è stata dimessa qualche giorno fa dopo un decorso postoperatorio favorevole.
A eseguire l’intervento sono stati Fabio Pacelli, direttore della Uoc di Chirurgia del peritoneo e del retroperitoneo del Gemelli e docente associato di Chirurgia generale all’Università Cattolica, e Andrea Di Giorgio, Uos Trattamenti integrati della carcinosi peritoneale avanzata, Chirurgia del peritoneo e retroperitoneo del Gemelli, che hanno coordinato il lavoro di due diverse équipe chirurgiche, assistiti dall’équipe anestesiologica coordinata da Liliana Sollazzi, direttrice Uoc Anestesia delle chirurgie generali e dei trapianti e docente associato di Anestesia e rianimazione all’Università Cattolica.
“Questo tumore – spiega Pacelli – è caratterizzato da un’elevata percentuale di guarigione, pari al 90% nelle forme a basso grado, se asportato radicalmente. In caso contrario, la sua prognosi è infausta. La sua lenta crescita e il fatto che dia pochi sintomi comportano spesso una diagnosi tardiva, quando la diffusione della neoplasia è estremamente avanzata. Nel caso della nostra paziente – sottolinea – la cavità peritoneale risultava pressoché totalmente occupata da masse tumorali solide, materiale mucinoso e liquido ascitico”.
Date le dimensioni della massa principale (di oltre 20 cm), l’infiltrazione di numerosi organi addominali e l’interessamento dell’intera membrana peritoneale, si è optato per una scelta chirurgica programmata in giorni diversi per consentire un adeguato recupero metabolico, respiratorio ed emodinamico della paziente tra le due fasi. Una scelta davvero eccezionale.
E’ stata effettuata una peritonectomia parietale completa, oltre all’asportazione di numerosi organi endoaddominali: i due terzi inferiori dello stomaco, la milza, la colecisti, l’omento, il colon destro, la giunzione retto sigmoidea, l’utero e le ovaie. Ai due interventi è seguita una chemioterapia intraperitoneale ad alta temperatura.
“A quanto ci consta, questa è la prima volta che un caso di pseudomixoma peritoneale viene trattato con un intervento in due tempi di così lunga durata – commenta Pacelli – Questa strategia, resa possibile dall’elevato grado di competenza dell’équipe anestesiologica e dalla notevole esperienza maturata dall’équipe chirurgica nella specifica patologia, si è rivelata vincente. Il trattamento di questa rara e grave patologia deve sempre essere effettuato presso centri di eccellenza, ad elevato volume, come quello della Fondazione Policlinico Gemelli”.