Roma, 24 giu. (Adnkronos Salute) – In questa difficile fase, legata alla ripresa, la sanità integrativa ha messo a disposizioni risorse aggiuntive, rispetto a quelle messe in campo dal Servizio sanitario nazionale, e strumenti flessibili di supporto per le aziende in grado di contribuire al ritorno al lavoro in sicurezza e uscire dall’emergenza coronavirus. E’ quanto ha spiegato, in sintesi, Marco Vecchietti, Amministratore delegato e direttore di ‘Intesa San Paolo Rbm Salute’, nuova compagnia nata dalla recentissima operazione di Intesa Sanpaolo Vita che ha assunto il controllo di Rbm Assicurazione Salute.
“Il settore dell’assicurazione sanitaria – ha sottolineato Vecchietti all’Adnkronos Salute spiegando l’operazione – è uno dei più promettenti nel nostro Paese. Ha delle prospettive importanti di crescita e può dare un contributo importante sia in termini sociali che economici, Rbm nell’ultimo decennio si è affermata come principale operatore di questo settore. E al tempo stesso il gruppo Intesa Sanpaolo ha una particolare attenzione per tutte le tematiche di tutela della persona”. Due elementi che consentono “di mettere a disposizione della clientela strumenti in grado di fornire risposte efficaci nel campo della sanità integrativa”.
In particolare, in questa fase di pandemia, “molto è stato fatto dalla sanità integrativa che ha creato protocolli per il ritorno al lavoro sicuro che hanno consentito di mettere a disposizione dei lavoratori, in modo flessibile tutte le soluzioni mediche oggi ritenute più affidabili per identificare, con buon grado di certezza, le persone positive e negative al virus e per studiare percorsi di sicurezza”.
“La nostra compagnia – ha detto Vecchietti – ha messo a punto una gamma di prodotti legati al rientro al lavoro sicuro che mettono a disposizione tutte le tecnologie attualmente disponibili: dai test sierologici a strumenti per l’organizzazione logistica”. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che, in tema di pandemia, è in atto anche “una grande sfida a livello logistico perché spesso le aziende sono distribuite su territori vasti, hanno dimensioni diverse. Ci sono aziende molto piccole che hanno problemi di gestione delle turnazioni, ci sono problemi di ciclo economico che non può essere interrotto, con un’esigenza di flessibilità”.
Utilizzando poi “il nostro network di strutture sanitarie convenzionate, abbiamo reso disponibile anche la possibilità di effettuare, compatibilmente con le normative regionali, dei tamponi – spiega ancora Vecchietti – con l’obiettivo di non sottrarre risorse al Servizio sanitario nazionale, di non sottrarre capacità produttiva al sistema pubblico, che deve essere a disposizione del cittadino in base anche alle priorità nella gestione dell’emergenza e al tempo stesso trovando soluzioni immediate per le aziende che hanno l’esigenza di uscire dall’emergenza”.