Milano, 4 apr. (Adnkronos Salute) – Si presenta come un’allergia grave, ma è una nuova malattia genetica ultra-rara: un’immunodeficienza primitiva finora sconosciuta, scoperta da un consorzio di ricercatori multicentrico e internazionale coordinato dal British Columbia Children’s Hospital di Vancouver (Canada), di cui fa parte come unica struttura italiana l’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Di questa patologia sono noti ad oggi una ventina di casi in tutto il mondo, informa l’Irccs capitolino. L’individuazione della malattia e delle sue cause genetiche – si legge in una nota – ha già consentito di adottare successo nuove strategie terapeutiche per trattarla.
Il consorzio è nato dall’esigenza di condividere pazienti con caratteristiche cliniche simili, associate allo stesso difetto genetico, spiegano dal Bambino Gesù. Lo studio del team – pubblicato sul ‘Journal of Experimental Medicine’ – è stato condotto su 16 bambini/giovani adulti con un quadro clinico comune caratterizzato da grave allergia, infezioni ricorrenti, dermatite atopica e asma, e ha permesso di identificare mutazioni nel gene Stat6 che svolge un ruolo cruciale nel differenziamento di un tipo di cellule del sistema immunitario, i linfociti T, coinvolti principalmente nella risposta allergica. Nonostante i sintomi principali della nuova malattia possano mimare una condizione di grave allergia, l’alterazione del funzionamento di questo gene comporta alterazioni della regolazione del sistema immunitario (immuno-disregolazione).
Per arrivare alla scoperta – evidenzia la nota – è stato fondamentale il supporto dei progetti a sostegno della ricerca per le immunodeficienze e la collaborazione del Laboratorio di Genetica medica del Bambino Gesù e del Laboratorio di Immunologia pediatrica del’Università di Roma Tor Vergata. Nello specifico, i professionisti del Bambino Gesù si sono occupati del follow-up clinico, della caratterizzazione immunologica di uno dei 16 pazienti che componevano la coorte e degli studi funzionali, chiarendo il meccanismo alla base della malattia. Il paziente, seguito fin dai primi anni di vita, ha potuto ricevere una diagnosi definitiva in età adulta.
“A volte, i bambini che presentano quadri allergici potrebbero essere affetti da errore congenito dell’immunità su base genetica – afferma Caterina Cancrini, responsabile dell’Unità clinica e di ricerca delle Immunodeficienze primitive, afferente all’Unità operativa complessa di Immunologia clinica e Vaccinologia del Bambino Gesù – La precocità dell’esordio e/o la gravità di sintomi di immuno-disregolazione (manifestazioni allergiche gravi, ricorrenti e resistenti alla terapia convenzionale) devono suggerire sempre una condizione di immunodeficienza su base genetica”.
Grazie alla comprensione del meccanismo alla base di questa malattia finora ignota – precisa la nota – è stato possibile considerare trattamenti alternativi nei pazienti con manifestazioni allergiche gravi, come il dupilumab, un anticorpo monoclonale che blocca il recettore della citochina Il-4 (interleuchina-4), che risulta aumentata in questi pazienti, già utilizzato con successo nei pazienti con dermatite atopica.
In conclusione, “l’identificazione delle cause genetiche responsabili di determinati quadri clinici – rimarcano gli esperti – consente una diagnosi precoce che è fondamentale per una presa in carico tempestiva del paziente, riducendo drasticamente l’utilizzo di farmaci cortisonici che causano importanti effetti collaterali nel tempo. Inoltre, la comprensione del meccanismo alla base dei fenomeni di immuno-disregolazione apre la possibilità di utilizzare terapie personalizzate per i pazienti con forme gravi di allergia”.