Roma, 31 mar. (Adnkronos Salute) – E’ stato attribuito a Fabio Cofano dell’Università di Torino il premio Neuromed per la chirurgia spinale predisposto dall’Area funzionale omogenea di Neurochirurgia dell’Istituto di Pozzilli (Isernia). Cofano, con una ricerca nel settore dell’oncologia spinale, è stato selezionato tra gli specialisti in Neurochirurgia under 36 che hanno inviato l’abstract del loro lavoro scientifico. La premiazione – si legge in una nota Neuromed – è avvenuta oggi presso il Parco tecnologico dell’Irccs, durante il convegno ‘Innovazioni tecnologiche nella chirurgia spinale’, corso di aggiornamento promosso da Gualtiero Innocenzi, a capo della Neurochirurgia I. A premiare il giovane neurochirurgo, insieme a Innocenzi, c’era Maurizio Fornari, presidente della Società italiana di neurochirurgia.
Si tratta di “una ricerca che porto avanti da anni sulle metastasi spinali – afferma Cofano – Ho sostanzialmente individuato uno score in grado di stabilire la necessità di chirurgia in questi pazienti, al fine di prevenire o trattare lesioni del midollo spinale oppure instabilità vertebrali. Quindi per definire un percorso di prevenzione o di trattamento efficace”.
“Come affermato dal poeta Rainer Maria Rilke – commenta Innocenzi – ‘il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi, molto prima che accada’, questo per dire che immaginiamo il futuro come qualcosa di cui non ci accorgiamo del fatto che è già arrivato. E’ quello che succede in certi ambiti della medicina, come la chirurgia spinale. Un settore in evoluzione sia sul piano della ricerca di base che applicata e su quello dell’innovazione tecnologica. Ho voluto promuovere questo secondo incontro innanzitutto per approfondire gli avanzamenti tecnologici nell’ambito della chirurgia spinale. Le nuove tecniche devono essere riconosciute, comprese e dobbiamo capire in che modo possono migliorano la prestazione di noi chirurghi. Il mondo digitale è sempre più interattivo e, inoltre, permette una migliore trasmissione delle informazioni e quindi rende più semplice anche la trasmissione degli avanzamenti dal punto di vista della formazione. Noi oggi siamo a Pozzilli, ma non siamo regionali. Anche oggi ci sono colleghi che vengono da tutta Italia per seguire i nostri corsi e, come ad esempio con il nostro CadaverLab, vengono da tutto il mondo facendo di Neuromed un Istituto che ha un ruolo centrale in Italia rispetto a questo”.
Sull’importanza della formazione e dell’addestramento, indispensabili anche nell’ambito dell’avanzamento tecnologico, interviene Fornari. “La cosa più innovativa – riflette – è la decentralizzazione della tecnologia che avviene in tutte le brache. La tecnologia è resa disponibile in molti centri d’Italia alzando di tanto il livello della neurochirurgia nazionale che oggi è in continua evoluzione, se pensiamo ad esempio all’imaging diagnostico o alla chirurgia robotica, intraoperatoria e computerizzata”.
“Questa formazione – prosegue – avviene sul campo e le società scientifiche devono, insieme alle istituzioni, promuovere una cultura superiore di tipo medico e chirurgico. Solo così il chirurgo può governare queste tecnologie e amministrarle con appropriatezza e precisione tenendo in vita, allo stesso tempo, la componente manuale e artigianale del neurochirurgo”.