Milano, 30 mar. (Adnkronos Salute) – L’Ue investe 544 milioni di euro sui “progetti ambiziosi” di 218 scienziati affermati, leader della ricerca in tutta Europa. Assegnati dal Consiglio europeo della ricerca (Erc), nell’ambito del programma Horizon Europe, i grant sostengono l’attività scientifica all’avanguardia in più campi, dalla medicina alla fisica, passando per le scienze sociali e umanistiche. Gli Erc Advanced Grant, ricorda l’European Research Coucil, sono uno “tra i più prestigiosi e competitivi schemi di finanziamento dell’Ue, e l’Italia è ancora una volta sul terzo gradino del podio per numero di ricercatori tricolore premiati, ma scende al sesto posto per progetti ospitati in istituzioni scientifiche presenti sul territorio nazionale.
Nel dettaglio, fra i vincitori dei grant sono 27 le nazionalità rappresentate. Su tutti spiccano i numeri di tedeschi (36 ricercatori), francesi (32), italiani (21) e, a seguire, britannici (19). I vincitori di questo concorso hanno proposto di realizzare i loro progetti in università e centri di ricerca di 20 Paesi d’Europa, ancora una volta principalmente in Germania (37), Regno Unito (35), Francia (32), Spagna (16), allo stesso livello di Israele, e poi Italia sotto quota 15. Questi, sottolinea l’Erc in una nota, sono “importanti” perché offrono l’opportunità di farsi “guidare dalla curiosità” e perseguire “progetti innovativi e ambiziosi che potrebbero portare a importanti scoperte scientifiche”.
Fra i ricercatori esperti premiati c’è un fisico in Germania che mira ad approfondire la comprensione del campo magnetico del Sole tentando di fornire la prima visione chiara dei poli solari. Un economista in Spagna sta invece lavorando per comprendere i fattori alla base della violenza tra partner, con l’obiettivo di migliorare il benessere di donne e bambini. In Polonia, un biochimico esaminerà le terapie a base di mRna per approfondire le nostre conoscenze in questo campo e progettare migliori terapie basate su questa piattaforma. Nel complesso, fra i progetti premiati, quelli dedicati alle scienze della vita sono oltre 60, contro gli oltre 90 del settore fisica e ingegneria e i 60 mirati alle scienze umane e sociali.
“I grant dell’Erc sono un riconoscimento e un impegno significativo da parte dei nostri migliori scienziati. Il finanziamento di 544 milioni di euro mette i nostri 218 leader della ricerca, insieme ai loro team di borsisti post-dottorato, studenti di dottorato e personale di ricerca, in pole position per ampliare i confini della nostra conoscenza, aprire nuovi orizzonti e costruire le basi per la crescita e la prosperità future in Europa”, afferma Mariya Gabriel, commissario europeo per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù. “Sono particolarmente lieta – aggiunge Maria Leptin, presidente dell’Erc – di vedere un numero così elevato di ricercatrici donne in questo concorso, donne che hanno sempre più successo nell’ottenere finanziamenti. Non vediamo l’ora di vedere i risultati dei nuovi progetti negli anni a venire, molti dei quali probabilmente porteranno a scoperte e nuovi progressi”.
Gli Erc Advanced Grant hanno attirato le domande di quasi 1.650 candidati, che sono state esaminate da gruppi di rinomati ricercatori. Il tasso di successo complessivo è stato del 13,2%. Le ricercatrici rappresentano il 23% di tutte le domande, il loro più alto tasso di partecipazione ai bandi Advanced Grant finora. Si prevede che le sovvenzioni creeranno più di 2.000 posti di lavoro per borsisti post-dottorato, dottorandi e altro personale nelle istituzioni ospitanti. Fra i vincitori di questi grant in passato ci sono stati anche premi Nobel e big della scienza che hanno continuato a dare importanti contributi ai rispettivi campi. Le statistiche e l’elenco degli idonei sono provvisori.
Il Trade and Cooperation Agreement tra Ue e Uk consente di associare il Regno Unito all’attuale programma di finanziamento Horizon Europe, previa adozione di un protocollo. Poiché ciò non è ancora avvenuto, il Regno Unito è ancora considerato ‘non associato’. I candidati prescelti provenienti da istituti ospitanti del Regno Unito possono ancora essere finanziati, a condizione che si trasferiscano in un istituto ospitante collocato in un Paese ammissibile ai fondi.