Roma, 17 gen. (Adnkronos Salute) – “La priorità del prossimo contratto per i medici ospedalieri deve essere quella di migliorare le condizioni di lavoro”. Serve “riconoscere seriamente il disagio della categoria, permettere la progressione di carriera a tutti mentre oggi riguarda solo il 7% dei colleghi; fare in modo che i diritti siano concretamente esigibili: attualmente con la postilla ‘salvo esigenze, salvo urgenze’ possono saltare orari, riposi e altro”. Così Pierino Di Silverio, segretario generale del sindacato dei medici Ssn Anaao Assomed, commenta, all’Adnkronos Salute, la convocazione dall’Aran, l’agenzia per le trattative contrattuale della Pubblica amministrazione, per l’avvio del tavolo per il rinnovo del contratto 2019-2021 dei medici ospedalieri.
“Attendevamo da tempo la convocazione – aggiunge Di Silverio – perché questa è una contrattazione che si avvia per un contratto già scaduto – 2019/2021 – quindi è sicuramente un piccolo barlume di luce. Non si tratterà, però, di un contratto economico ma politico perché i soldi stanziati due anni fa per il contratto sono insufficienti per risolvere il gap attuale rispetto a 10 anni di blocco contrattuale. Noi, dunque, considerato che non potrà essere un contratto economico, ci aspettiamo che sia un contratto politico. Questo vuol dire puntare sul netto miglioramento delle condizioni di lavoro. E’ una chiave imprescindibile”.
Un aumento salariale “ci sarà, ovviamente, ma non sarà sostanziale, non ci aspettiamo sia elevato. Ma chiediamo scelte coraggiose, sul piano politico, nell’ambito della contrattazione”, dice Di Silverio. A partire dal linguaggio chiaro.
“Oggi abbiamo un contratto intriso di terminologie, norme e regole, che lasciano un ampio spazio all’interpretazione e che, soprattutto, non consentono di esigere i diritti in maniera certa: numero di guardie, reperibilità, progressione di carriera, orario di lavoro. Tutti temi che richiedono indicazioni che vadano incontro al lavoratore”, aggiunge il leader sindacale. Anche sul fronte degli specializzandi “è necessaria una regolamentazione in termini di diritti e di doveri”, conclude, sottolineando che “chiuso questo contrattato è necessario ripartire subito con la trattativa per il triennio in corso”.