
Professori, medici specialisti, farmacisti e amministratori sanitari riuniti Venerdì al Convegno “Anemia da deficit delle riserve di ferro”. L’anemia colpisce 1,62 miliardi di persone, il 25% della popolazione mondiale, causando 841.000 decessi, nonostante ciò è una patologia ancora gravata da una condizione di sottostima, poco conosciuta dai pazienti e spesso sottostimata dai medici e per questo difficilmente diagnosticata. Aumentare la consapevolezza della malattia, garantire lo stato di salute, la qualità di vita e la prognosi del paziente, promuovere programmi di prevenzione, facilitare l’accesso a nuovi farmaci e a nuove tecnologie. Gestire al meglio una malattia spesso correlata a patologie croniche quali lo scompenso cardiaco e a malattie dell’apparato digerente quali, ad esempio, le patologie infiammatorie intestinali; ma anche neoplasie, insufficienza renale esanguinamenti uterini gravi e che, genera un grande impatto a livello di costi socio-sanitari: questi gli obiettivi del Progetto “Anemia Alliance Italia”.
“L’Anemia Alliance Italia è una piattaforma partecipativa di esperti con competenze diverse, ma con la comune missione di ridurre l’impatto dell’anemia e prevenirne complicanze e disabilità; tra le prime iniziative ha pubblicato un position paper con le raccomandazioni dalle diverse aree terapeutiche, per una gestione più appropriata della patologia”, ha spiegato il professor Francesco Fedele, Direttore DAI Malattie Cardiovascolari e Respiratorie, Azienda Policlinico Umberto I e Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Cardiovascolari dell’Università di Roma ‘La Sapienza’. “A Palermo parte il primo Forum a cadenza annuale per discutere lo stato dell’arte dell’anemia in Italia, cui seguiranno eventi educativi sul territorio, per la formazione della classe medica. ‘Anemia Alliance Italia’ sarà inoltre attiva sul fronte della ricerca, promuovendo studi clinici, epidemiologici e di costo-efficacia”, ha tenuto a precisare Fedele.
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