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Ricetta bianca e rossa: durata e differenze

ricetta bianca

La ricetta bianca e quella rossa sono due documenti fondamentali nel campo della medicina, utilizzati per prescrivere farmaci e prestazioni sanitarie. Esse presentano differenze significative sia nel loro utilizzo che nella loro validità. In questo articolo esamineremo le caratteristiche distintive di entrambe le tipologie di ricette, concentrandoci sulla loro durata e sulle loro peculiarità.

Cosa cambia ricetta rossa o bianca?

La distinzione tra ricetta rossa e bianca non riguarda solo il colore della carta, ma anche le regole che ne governano l’uso. La principale distinzione tra la ricetta bianca e quella rossa risiede nel tipo di prestazioni e farmaci che possono essere prescritti. Mentre la ricetta bianca è utilizzata per farmaci di fascia C e per prestazioni non rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), la ricetta rossa è destinata a farmaci di fascia A e a prestazioni sanitarie rimborsabili dal SSN.

La ricetta bianca è destinata a terapie, farmaci, esami e accertamenti a carico del paziente

Quanto dura impegnativa bianca e rossa?

La durata e le modalità di utilizzo delle due tipologie di ricetta possono variare significativamente a seconda della loro ripetibilità e delle normative vigenti. La ricetta bianca può essere ripetibile o non ripetibile.

La durata delle ricette mediche varia in base al tipo di prescrizione e al tipo di medicinale o prestazione indicata. Per la ricetta rossa, utilizzata per prescrivere farmaci e prestazioni sanitarie, la validità dipende dalla natura della prescrizione:

  • Per la prescrizione di farmaci, la ricetta rossa ha una validità di 30 giorni, oltre i quali non è possibile acquistare il prodotto usufruendo del costo a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
  • Nel caso di prescrizioni per esami, analisi e visite specialistiche, la ricetta rossa è valida per 12 mesi. Tuttavia, le tempistiche possono variare da regione a regione, ad esempio nel Lazio la durata è di 180 giorni. Si consiglia quindi di verificare con l’ASL di competenza.
  • Per le prescrizioni destinate a malattie croniche, è possibile prescrivere fino a 6 confezioni per ricetta, fino a coprire un massimo di 180 giorni di terapia. Questo è consentito solo se il farmaco è stato già utilizzato dalla persona da almeno 6 mesi e è specifico per la sua malattia cronica.

La ricetta bianca, utilizzata per prescrivere terapie, farmaci, esami e accertamenti a carico del paziente, ha anch’essa una durata definita:

  • Se la ricetta bianca è ripetibile, ha una validità di 6 mesi, durante i quali può essere utilizzata per acquistare il farmaco prescritto fino a 10 volte.
  • Nel caso di sostanze attive stupefacenti e psicotrope, la ripetibilità della ricetta bianca è limitata a 3 volte in 30 giorni.
  • Per i farmaci a prescrizione non ripetibile, la durata è di 30 giorni.

Per quanto riguarda la ricetta elettronica, essa rappresenta un’evoluzione della ricetta rossa, dematerializzata e associata a un codice univoco chiamato Numero di Ricetta Elettronica (NRE). La validità della ricetta elettronica è simile a quella della ricetta rossa, con una durata di 30 giorni per i farmaci e 12 mesi per le visite specialistiche e gli esami.

In previsione dell’implementazione di un nuovo tariffario per le prestazioni mediche specialistiche, previsto per l’entrata in vigore nel 2024, dal 1° ottobre 2023, la durata di validità delle ricette destinate a visite ed esami è stata temporaneamente ridotta a sei mesi. Durante questo periodo transitorio, i cittadini dovranno prenotare le prestazioni sanitarie entro sei mesi dalla data di prescrizione, anziché entro un anno come previsto in precedenza.

La ricetta rossa è destinata a farmaci di fascia A e prestazioni sanitarie rimborsabili dal SSN

Cosa fa il farmacista con la ricetta rossa?

Il farmacista, al momento della presentazione della ricetta rossa, è tenuto a dispensare i farmaci prescritti dal medico. Questi farmaci sono generalmente rimborsabili dal SSN, e il paziente può ritirarli presso qualsiasi farmacia nel territorio nazionale. Questo tipo di ricetta è stata ormai sostituita quasi interamente dalla ricetta elettronica, fatta eccezione per alcuni farmaci e/o trattamenti specifici. 

La durata delle ricette varia a seconda delle specifiche prescrizioni mediche e delle normative vigenti

La ricetta elettronica

La ricetta elettronica rappresenta un’innovazione nel processo di prescrizione medica. Grazie a questo sistema digitale, il medico invia la prescrizione direttamente al Servizio Sanitario Nazionale, consentendo al paziente di accedere ai farmaci o alle prestazioni in qualsiasi regione.
La ricetta elettronica rappresenta un’innovazione nel settore sanitario, sostituendo completamente la tradizionale ricetta cartacea del SSN, nota come ricetta rossa.

Questo sistema elimina il supporto cartaceo, consentendo una gestione più efficiente e sicura delle prescrizioni mediche. Grazie alla connessione con il Sistema Tessera Sanitaria, la ricetta elettronica permette controlli in tempo reale sull’identificazione del paziente, sul diritto alle esenzioni per reddito e sull’esistenza del farmaco prescritto. Inoltre, semplifica le attività di gestione documentale da parte delle ASL e migliora la qualità dei dati del sistema, prevenendo errori e frodi.

Cosa fa il farmacista con la ricetta bianca?

Con la ricetta bianca, il paziente deve pagare interamente il costo dei farmaci o delle prestazioni mediche prescritte. Questo tipo di ricetta è utilizzato per situazioni in cui i trattamenti non sono coperti dalla sanità pubblica o sono giudicati non necessari per il paziente. La ricetta bianca, al contrario di quella rossa, può essere utilizzata solo una volta, a meno che non sia specificato diversamente dal medico. Una volta presentata al farmacista, questa viene trattenuta e non può essere riutilizzata.

L’introduzione della ricetta elettronica ha a semplificato il sistema di gestione di prenotazioni esami ed erogazione farmaci

Altre tipologie di ricette

Oltre alle ricette bianche e rosse, esistono altre tipologie di prescrizioni mediche, come le ricette ripetibili e limitative, la ricetta verde utilizzata per farmaci veterinari, la ricetta ministeriale speciale utilizzata per farmaci a base di sostanze stupefacenti, utili in situazioni specifiche e gestite da medici autorizzati o strutture specializzate.

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