
Con l’arrivo della bella stagione, molte persone che soffrono di disturbi intestinali riferiscono un peggioramento dei sintomi. In particolare, la colite estiva — ovvero la sindrome del colon irritabile che si acutizza nei mesi caldi — rappresenta un problema molto comune e spesso sottovalutato. Si tratta di una condizione funzionale dell’intestino, che provoca dolori addominali, gonfiore, meteorismo e alterazioni dell’alvo, come diarrea o stipsi.
Ma perché il caldo estivo sembra peggiorare i sintomi della colite? Le cause sono diverse e spesso si sommano. Le alte temperature, unite a una maggiore sudorazione, possono alterare l’equilibrio idrosalino dell’organismo, provocando disidratazione e influendo negativamente sulla funzionalità intestinale. Inoltre, in estate si tende a cambiare dieta, si consumano più cibi freddi e crudi, spesso più grassi o speziati, e si introducono bevande ghiacciate o alcoliche che possono irritare la mucosa intestinale. Anche il cambiamento dei ritmi quotidiani, i viaggi e lo stress da vacanza giocano un ruolo determinante.
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Quali sono i sintomi più comuni della colite estiva?
I sintomi della colite estiva sono sovrapponibili a quelli della sindrome del colon irritabile, ma tendono ad acuirsi durante i mesi più caldi. Il paziente avverte un malessere diffuso nella zona addominale, spesso descritto come un crampo persistente o dolore intermittente. A questo si aggiungono gonfiore, flatulenza, alternanza tra diarrea e stipsi e una sensazione costante di incompleto svuotamento intestinale.
Nei casi più accentuati, la colite estiva può interferire con le normali attività quotidiane e compromettere la qualità della vita. È comune, per esempio, che le persone evitino viaggi, escursioni o pasti fuori casa per la paura di dover correre in bagno. Non mancano neppure sintomi extraintestinali, come stanchezza cronica, mal di testa o difficoltà a concentrarsi, che aumentano il senso di disagio complessivo.

Il caldo può influire davvero sul nostro intestino?
Il caldo intenso influisce su più livelli nel nostro intestino. Innanzitutto, altera i meccanismi fisiologici del corpo: la sudorazione aumenta per mantenere la temperatura corporea stabile, ma con essa si perdono anche sali minerali essenziali, come sodio, potassio e magnesio, che svolgono un ruolo chiave nella motilità intestinale. Quando questi sali vengono a mancare, l’intestino può diventare più pigro oppure più reattivo, con scariche improvvise.
Inoltre, le temperature elevate stimolano il sistema nervoso autonomo, in particolare il ramo parasimpatico, che governa anche l’apparato digerente. In persone predisposte, ciò può causare un aumento della sensibilità viscerale, ovvero una percezione esagerata degli stimoli intestinali, che sfocia nei tipici dolori della colite estiva.
Infine, in estate si cambia stile di vita: si mangia in orari irregolari, si beve meno del necessario o, peggio, si abusa di bevande gassate, zuccherate o alcoliche. Anche questi comportamenti contribuiscono ad alterare la flora intestinale e ad aumentare il rischio di colite.

Cosa mangiare in caso di colite estiva?
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella gestione della colite estiva. La prima regola è idratare l’organismo in modo adeguato. Bere almeno due litri d’acqua al giorno, anche in assenza di sete, è essenziale per mantenere una buona funzionalità intestinale. L’acqua aiuta a rendere le feci più morbide, facilita il transito e previene la stipsi.
Dal punto di vista alimentare, è consigliabile seguire una dieta ricca di fibre solubili, che si trovano in frutta come mela e banana, in verdure come carote e zucchine, e nei cereali integrali. Con moderazione gli alimenti che possono fermentare nell’intestino e causare gonfiore, come cavolfiore, legumi mal cotti, cipolla e bevande frizzanti.
Attenzione anche alla temperatura dei cibi: cibi troppo freddi, come gelati o bevande con ghiaccio, possono causare spasmi intestinali. Meglio consumare piatti tiepidi, facilmente digeribili e poveri di grassi. La moderazione è sempre la chiave. Anche la quantità di cibo deve essere controllata: pasti abbondanti possono appesantire la digestione e scatenare sintomi.

Come tenere sotto controllo la colite estiva senza farmaci?
Sebbene in alcuni casi sia necessario ricorrere a trattamenti farmacologici, nella maggior parte delle situazioni la colite estiva può essere tenuta sotto controllo con accorgimenti quotidiani. Una gestione consapevole dello stress, attraverso tecniche come meditazione, yoga o semplici passeggiate rilassanti, può ridurre l’impatto dei fattori emotivi sul colon.
Fondamentale è anche il ritmo sonno-veglia: dormire almeno 7-8 ore per notte aiuta a stabilizzare le funzioni fisiologiche del corpo, compreso l’intestino. Chi soffre di colite estiva dovrebbe poi fare attenzione a non rimanere troppo tempo sotto il sole diretto, per evitare colpi di calore e disidratazione, e scegliere sempre ambienti freschi e ben ventilati.
Molto utile è anche il ricorso a fermenti lattici o integratori di probiotici, che contribuiscono a riequilibrare la flora intestinale alterata dai cambiamenti stagionali. In commercio esistono diverse formulazioni pensate proprio per i mesi estivi, più resistenti al calore e con ceppi specifici per la regolarità intestinale.

Quando rivolgersi a un medico per la colite estiva?
La colite estiva, pur essendo una condizione funzionale e non grave, non deve essere sottovalutata. Se i sintomi sono persistenti, se compaiono scariche diarroiche frequenti, perdita di peso inspiegata o sangue nelle feci, è fondamentale rivolgersi al proprio medico o a uno specialista gastroenterologo. Questi sintomi potrebbero infatti indicare la presenza di patologie più serie, come la malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD), che necessita di cure mirate.
Anche in assenza di segnali allarmanti, una valutazione clinica può essere utile per escludere altre cause e impostare una terapia personalizzata, che includa eventualmente farmaci antispastici, integratori o modifiche dello stile di vita.