Vai al contenuto

Caviglie gonfie in aereo: cause, rischi e 3 trucchi per prevenirle

Viaggi lunghi e gambe pesanti? Le caviglie gonfie in aereo possono avere rischi reali: cause e 3 trucchi per prevenirle

Viaggiare in aereo è spesso sinonimo di vacanza, scoperta e relax, ma per molti passeggeri comporta anche un fastidio tanto comune quanto sottovalutato: le caviglie gonfie in aereo. Dopo diverse ore di volo, ci si accorge che le scarpe stringono, i piedi risultano pesanti e la sensazione di rigidità alle gambe diventa difficile da ignorare. Si tratta di un fenomeno diffuso che può colpire chiunque, indipendentemente dall’età o dalla condizione fisica. Nella maggior parte dei casi non è pericoloso, ma in alcune circostanze può nascondere rischi da non trascurare. Capire le cause delle caviglie gonfie in aereo, sapere quando preoccuparsi e come prevenirle è fondamentale per viaggiare sereni.

Perché le caviglie si gonfiano durante i voli

Il gonfiore delle caviglie, noto in termini medici come edema periferico, è legato a un accumulo di liquidi nei tessuti. In aereo questo fenomeno si manifesta più facilmente per una combinazione di fattori. Innanzitutto la postura prolungata: restare seduti per molte ore con le gambe piegate riduce il ritorno venoso, cioè la capacità del sangue di risalire dalle estremità inferiori verso il cuore. La pressione esercitata dal sedile e la mancanza di movimento rallentano ulteriormente la circolazione.

Un altro elemento determinante è la pressione atmosferica in cabina. Sebbene sia regolata per garantire sicurezza e comfort, l’altitudine simulata influisce sul corpo, favorendo la dilatazione dei vasi sanguigni e una minore ossigenazione dei tessuti. A questo si aggiunge spesso la disidratazione: l’aria secca degli aeromobili porta a una perdita di liquidi che altera l’equilibrio idrico del corpo, spingendo l’organismo a trattenerne di più nei tessuti periferici.

Chi soffre già di problemi circolatori, vene varicose, insufficienza venosa cronica o ha una predisposizione genetica nota, tende a sviluppare gonfiore più marcato. Anche fattori come età, sovrappeso, gravidanza o assunzione di alcuni farmaci (per esempio contraccettivi orali o terapie ormonali) possono aumentare la probabilità di caviglie gonfie in aereo.

Le caviglie gonfie in aereo sono un disturbo comune e nella maggior parte dei casi temporaneo, ma non per questo da ignorare

Caviglie gonfie in aereo: quando preoccuparsi

Nella maggior parte dei casi il gonfiore sparisce poche ore dopo l’atterraggio e non rappresenta un problema serio. Tuttavia, in alcuni casi le caviglie gonfie in aereo possono essere il campanello d’allarme di condizioni più delicate. Se il gonfiore è accompagnato da dolore, arrossamento, calore o se si manifesta in modo asimmetrico (cioè solo in una gamba), è importante non sottovalutare la situazione. Questi sintomi possono indicare una trombosi venosa profonda (TVP), una complicanza rara ma potenzialmente grave che si verifica quando un coagulo di sangue ostruisce una vena profonda, spesso della gamba.

Il cosiddetto “sindrome da classe economica” ha proprio a che vedere con la TVP: i voli lunghi, associati a immobilità e disidratazione, aumentano il rischio di svilupparla, soprattutto nei soggetti predisposti. Altri fattori di rischio includono precedenti episodi di trombosi, interventi chirurgici recenti, patologie oncologiche o lunghi periodi di immobilizzazione. Per questo motivo, chi rientra in queste categorie dovrebbe consultare il proprio medico prima di intraprendere viaggi aerei di lunga durata.

Conoscere le cause e i rischi associati consente di adottare comportamenti preventivi semplici ma efficaci

Rischi collegati al gonfiore e impatto sulla salute

Anche se nella maggioranza dei casi il gonfiore delle caviglie non è un problema serio, ignorarlo completamente può portare a disagi significativi. Caviglie gonfie in aereo significa circolazione più lenta, che nel tempo può aggravare problemi già esistenti come vene varicose e insufficienza venosa. Inoltre, chi viaggia spesso per lavoro e si trova regolarmente a gestire gonfiore agli arti inferiori, potrebbe andare incontro a una condizione cronica di pesantezza e rigidità delle gambe.

Non bisogna dimenticare che la ritenzione di liquidi non riguarda solo il comfort: la salute cardiovascolare e la funzionalità venosa sono direttamente collegate. Prestare attenzione a questi segnali significa prendersi cura del proprio corpo e prevenire complicanze più serie.

Alzarsi e muoversi regolarmente, mantenere una buona idratazione e indossare calze a compressione sono i tre gesti chiave che possono trasformare un volo lungo da esperienza faticosa a viaggio più sereno

3 trucchi per prevenire le caviglie gonfie in aereo

La buona notizia è che ci sono strategie semplici ed efficaci per ridurre al minimo questo fastidio e viaggiare in modo più confortevole. Il primo consiglio riguarda il movimento: alzarsi ogni due ore, camminare lungo il corridoio e fare piccoli esercizi di flessione e rotazione delle caviglie da seduti stimola la circolazione e riduce la stasi venosa. Anche una semplice contrazione dei muscoli delle gambe, come spingere la punta del piede verso il basso e poi verso l’alto, può fare la differenza.

Il secondo trucco è l’idratazione. Bere regolarmente acqua durante il volo aiuta a mantenere l’equilibrio dei liquidi corporei e contrasta la disidratazione dovuta all’aria secca della cabina. È consigliabile limitare il consumo di alcol e caffeina, che favoriscono la perdita di liquidi e possono peggiorare il gonfiore.

Infine, un ruolo importante è giocato dalle calze a compressione graduata, che esercitano una pressione mirata sulle gambe, favorendo il ritorno venoso e riducendo la sensazione di pesantezza. Non si tratta solo di un rimedio utile per chi ha già problemi circolatori, ma di un alleato prezioso per chiunque affronti voli intercontinentali o rimanga seduto a lungo.

Argomenti