
Negli ultimi anni, l’interesse per la salute riproduttiva maschile è cresciuto in modo esponenziale, complice anche il trend crescente delle coppie che si trovano ad affrontare difficoltà nel concepimento. Se spesso l’attenzione è rivolta alla fertilità femminile, l’infertilità maschile rappresenta circa il 50% dei casi di infertilità di coppia. Comprendere le infertilità maschile e le sue cause è dunque fondamentale, non solo per chi cerca un figlio, ma anche per promuovere una maggiore consapevolezza sulla salute generale dell’uomo.
Tale problematica viene diagnosticata quando, dopo almeno un anno di rapporti sessuali regolari e non protetti, non si è ottenuto il concepimento e l’analisi del liquido seminale (spermiogramma) evidenzia anomalie nei parametri spermatici. Ma quali sono le ragioni più comuni? In questo articolo approfondiamo le 4 cause più frequenti di infertilità maschile, spiegandone i meccanismi, le possibili soluzioni e gli impatti sulla fertilità.
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Infertilità maschile e problemi ormonali
I problemi ormonali sono una delle cause di infertilità maschile più comuni ma spesso sottovalutate. Gli ormoni regolano tutte le funzioni riproduttive, dalla produzione di spermatozoi al desiderio sessuale. In particolare, il corretto funzionamento dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo è essenziale per mantenere una buona fertilità.
Condizioni come l’ipogonadismo (carenza di testosterone), il deficit di FSH e LH, oppure disfunzioni dell’ipotalamo possono compromettere la spermatogenesi, cioè il processo attraverso il quale si formano gli spermatozoi. In alcuni casi, l’infertilità può essere la spia di una patologia endocrina più ampia, come la sindrome di Kallmann, che si accompagna anche a una mancata pubertà.
Anche la presenza di un eccesso di prolattina, spesso causato da un adenoma ipofisario, può ridurre la libido e inibire la produzione di sperma. Gli squilibri ormonali possono essere diagnosticati attraverso un semplice prelievo di sangue, ed è spesso possibile intervenire con terapie farmacologiche mirate.

Il ruolo delle infezioni
Le infezioni urogenitali rappresentano per l’infertilità maschile una delle cause più insidiose perché possono agire in modo silente, danneggiando direttamente l’apparato riproduttivo. Alcune infezioni, come quelle da Chlamydia trachomatis, gonorrea o Mycoplasma, possono colpire l’epididimo, i testicoli o la prostata, alterando la qualità del liquido seminale.
In questi casi si può osservare una riduzione della motilità o della morfologia degli spermatozoi, oltre alla possibile formazione di aderenze o ostruzioni nei dotti deferenti, che impediscono agli spermatozoi di essere eiaculati. Anche infezioni virali come il virus della parotite (responsabile della “orecchioni”) possono lasciare danni permanenti, soprattutto se contratte in età post-puberale.
La prevenzione gioca un ruolo centrale: l’uso del preservativo, la vaccinazione contro la parotite e il trattamento tempestivo delle infezioni urogenitali possono ridurre significativamente il rischio di infertilità.

Infertilità maschile cause: i problemi genetici
Alcune condizioni genetiche sono tra le cause di infertilità maschile più gravi e complesse da trattare. In particolare, la sindrome di Klinefelter (47,XXY) è una delle anomalie cromosomiche più frequenti tra gli uomini infertili. Questa condizione si manifesta spesso con testicoli piccoli, ridotta produzione di testosterone e azoospermia, cioè assenza completa di spermatozoi nell’eiaculato.
Anche microdelezioni del cromosoma Y possono compromettere la produzione spermatica, in particolare se interessano le regioni AZF (Azoospermia Factor). In altri casi, la causa genetica può essere legata alla fibrosi cistica, una malattia ereditaria che può causare l’assenza congenita dei dotti deferenti, impedendo il passaggio degli spermatozoi.
Questi problemi genetici possono essere diagnosticati attraverso test specifici e, in alcune situazioni, è possibile recuperare spermatozoi direttamente dai testicoli (con tecniche come il TESE) per procedere con la fecondazione assistita.

Lo stile di vita può influenzare la fertilità dell’uomo?
Certamente, lo stile di vita è un fattore chiave nella salute riproduttiva maschile ed è considerato una delle infertilità maschile cause più frequenti e, soprattutto, modificabili. Il fumo di sigaretta, il consumo eccessivo di alcol, l’abuso di droghe e l’obesità sono tutti elementi che possono ridurre la qualità dello sperma.
Anche l’eccessiva esposizione a calore (come saune frequenti o l’abitudine di tenere il portatile sulle gambe) e l’uso di sostanze anabolizzanti possono compromettere in modo temporaneo o permanente la produzione di spermatozoi. Alcuni studi recenti suggeriscono inoltre una correlazione tra stress cronico e ridotta fertilità, con effetti negativi sul numero e sulla motilità degli spermatozoi.
Anche l’alimentazione gioca un ruolo determinante: diete ricche di grassi trans, zuccheri raffinati e povera di antiossidanti possono peggiorare lo stato ossidativo del liquido seminale. Al contrario, uno stile di vita sano, un’attività fisica moderata e una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e acidi grassi omega-3, possono migliorare significativamente la fertilità.

Cosa fare se si sospetta infertilità maschile
Se dopo un anno di tentativi non si ottiene il concepimento, è importante rivolgersi a uno specialista in andrologia o medicina della riproduzione. L’infertilità maschile non è una condanna definitiva, ma una condizione che può essere diagnosticata e spesso trattata, soprattutto se identificata precocemente.
La valutazione delle infertilità maschile cause comprende un’analisi del liquido seminale, esami ormonali, test genetici e in alcuni casi ecografie dell’apparato riproduttivo. L’approccio è sempre personalizzato e multidisciplinare.
Conoscere le principali infertilità maschile cause, come i problemi ormonali, le infezioni, le anomalie genetiche e gli stili di vita scorretti, consente di intervenire tempestivamente, aumentando le probabilità di successo del concepimento, sia naturale sia assistito. In un’epoca in cui l’età media della paternità si sta alzando, prendersi cura della propria fertilità è un atto di responsabilità e prevenzione.