
Le vertigini al risveglio sono una sensazione spiacevole di instabilità o di movimento rotatorio percepita appena ci si sveglia. Molte persone descrivono questo disturbo come un improvviso giramento di testa o come la sensazione di trovarsi su una giostra nonostante siano ancora sdraiate o si siano appena alzate dal letto. È un fenomeno che può durare pochi secondi o persistere per minuti, e talvolta si accompagna a nausea, sudorazione fredda, difficoltà a mantenere l’equilibrio e sensazione di svenimento imminente.
Le vertigini al risveglio possono manifestarsi sporadicamente oppure presentarsi con regolarità, diventando un campanello d’allarme che richiede attenzione medica. Capire la causa alla base del disturbo è fondamentale per intervenire in modo mirato e ridurre il rischio di cadute o incidenti domestici, soprattutto negli anziani.
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Vertigini al risveglio: un sintomo da non sottovalutare
Svegliarsi con vertigini improvvise può essere un’esperienza allarmante, soprattutto se capita più di una volta. In molti casi si tratta di una condizione benigna, ma non va mai ignorata. Le vertigini al risveglio possono dipendere da un’ampia varietà di fattori, che vanno da semplici squilibri momentanei a disturbi più complessi legati all’apparato vestibolare, al sistema nervoso centrale o a disfunzioni cardiovascolari.
Tra le principali sensazioni associate a questo disturbo ci sono:
- sensazione di testa leggera o “vuota” appena ci si alza
- instabilità posturale nei primi minuti dopo il risveglio
- visione offuscata o tremolante
- difficoltà a camminare dritti verso il bagno o la cucina
In particolare, se il fenomeno si presenta più volte alla settimana o è associato ad altri sintomi come ronzii alle orecchie, perdita dell’udito, offuscamento visivo, tachicardia o intorpidimento degli arti, è bene consultare un medico.

Le 5 cause più comuni delle vertigini al risveglio
Vediamo ora le 5 cause più frequenti che possono provocare vertigini al risveglio, partendo dalle più benigne fino a quelle che richiedono attenzione specialistica.
1. Vertigine parossistica posizionale benigna (VPPB)
È la causa più comune di vertigini mattutine. Si verifica quando minuscoli cristalli di calcio all’interno dell’orecchio interno (detti otoliti) si spostano eccessivamente nel canale semicircolare, interferendo con il normale equilibrio. Il risveglio è il momento critico perché, dopo ore in posizione orizzontale, il passaggio alla posizione eretta può provocare uno squilibrio improvviso. La sensazione è di un forte giramento di testa che si attenua se si torna a sdraiarsi.
2. Disidratazione o calo di pressione
Durante la notte il corpo può perdere liquidi attraverso la respirazione e la sudorazione, soprattutto in estate o in ambienti poco ventilati. Questo comporta un abbassamento della pressione arteriosa e una riduzione del flusso sanguigno al cervello appena ci si alza, causando una sensazione di vertigine. Anche un’alimentazione povera di sali o un digiuno prolungato possono peggiorare il problema.
3. Disturbi del sonno
Chi soffre di apnee notturne o di insonnia cronica può avvertire al mattino sintomi legati all’ipossia cerebrale o alla stanchezza del sistema nervoso. In questi casi, le vertigini al risveglio si associano spesso a una sensazione di spossatezza generale, mal di testa o difficoltà di concentrazione. Dormire male significa non permettere al cervello di ricaricarsi correttamente, rendendolo più vulnerabile a questi episodi.
4. Problemi cervicali
Molte persone non immaginano che una cervicale infiammata possa influire sull’equilibrio. Tuttavia, le contratture muscolari al collo, spesso causate da posizioni scorrette durante il sonno, possono comprimere i vasi sanguigni che portano ossigeno al cervello, provocando vertigini al risveglio. Se il problema è localizzato a livello cervicale, è possibile avvertire anche rigidità del collo e dolore localizzato dietro la nuca.
5. Cause neurologiche o cardiovascolari
In alcuni casi, le vertigini al risveglio possono essere spia di problemi più seri, come aritmie cardiache, insufficienza vertebro-basilare, ictus transitori o disfunzioni neurologiche. Sebbene più rare, queste condizioni richiedono una valutazione specialistica urgente, soprattutto se accompagnate da sintomi come perdita di coscienza, formicolii, difficoltà a parlare o vedere.

Quando è il caso di consultare uno specialista?
Non tutte le vertigini al risveglio richiedono un intervento medico immediato, ma ci sono alcuni segnali che devono mettere in allerta. Se gli episodi:
- si ripetono più volte alla settimana
- durano più di qualche minuto
- si accompagnano a nausea persistente o vomito
- interferiscono con le normali attività quotidiane
è consigliabile rivolgersi prima al medico di base, che potrà indirizzare il paziente verso uno specialista ORL (otorinolaringoiatra) o un neurologo, in base al sospetto clinico. In alcuni casi potrebbe essere utile eseguire esami come l’elettroencefalogramma, la risonanza magnetica, l’ecodoppler dei vasi del collo o test vestibolari specifici.

Come gestire le vertigini appena svegli
Chi è soggetto a vertigini al risveglio può adottare alcuni accorgimenti per ridurre il rischio di incorrere in cadute o malesseri improvvisi:
- alzarsi lentamente dal letto, rimanendo seduti per qualche secondo prima di mettersi in piedi
- assicurarsi una buona idratazione serale, evitando alcolici o pasti pesanti prima di dormire
- utilizzare un cuscino ergonomico che sostenga adeguatamente la cervicale
- mantenere una postura corretta anche durante il sonno, evitando posizioni troppo rigide o contorte
- evitare cambiamenti bruschi di temperatura ambientale al mattino
Queste semplici attenzioni, pur non sostituendo la diagnosi medica, possono contribuire a limitare la frequenza e l’intensità delle vertigini mattutine.