
La sindrome delle gambe senza riposo (in inglese Restless Legs Syndrome, RLS) è un disturbo neurologico ancora poco conosciuto, ma tutt’altro che raro. Chi ne soffre avverte una necessità irrefrenabile di muovere le gambe, spesso accompagnata da sensazioni sgradevoli come formicolii, bruciori, scosse elettriche o crampi. Questo impulso si presenta soprattutto quando si è sdraiati o seduti per un lungo periodo, in particolare durante le ore serali o notturne, ostacolando il sonno e compromettendo la qualità della vita.
Il sintomo principale non è il dolore, ma l’inquietudine fisica e motoria che spinge la persona a muoversi per trovare sollievo. Non è raro che chi ne soffre si alzi più volte dal letto per camminare nella speranza di attenuare i fastidi. Nel tempo, la privazione del sonno causata dalla sindrome delle gambe senza riposo può portare a stanchezza cronica, ansia, irritabilità e difficoltà cognitive.
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Come si manifesta: sintomi e caratteristiche principali
Il sintomo chiave della sindrome delle gambe senza riposo è il bisogno incontrollabile di muovere le gambe, tipicamente accompagnato da:
- Sensazioni spiacevoli a riposo, spesso descritte come “brividi interni”, pizzicori, vibrazioni o dolori muscolari;
- Peggioramento dei sintomi la sera o durante la notte;
- Sollievo temporaneo con il movimento, come camminare, stirare le gambe o cambiare posizione frequentemente;
- Disturbi del sonno, con risvegli frequenti, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di stanchezza al mattino.
Nel corso del tempo, questi sintomi possono diventare cronici e progressivamente invalidanti, interferendo con la vita quotidiana. Non si tratta solo di un fastidio notturno: molti pazienti riferiscono di avere difficoltà anche durante viaggi in auto o in aereo, in cinema o teatri, in situazioni cioè in cui è necessario restare fermi per lungo tempo.

Cause e fattori di rischio
Non esiste una sola causa della sindrome delle gambe senza riposo: in alcuni casi è idiopatica (cioè senza causa apparente), in altri è secondaria ad altre condizioni mediche.
Tra i fattori più comuni associati troviamo:
- Ereditarietà: si stima che circa il 40% dei pazienti abbia un familiare affetto.
- Carenza di ferro: il ferro è fondamentale per la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore implicato nella regolazione del movimento.
- Insufficienza renale, diabete, morbo di Parkinson, neuropatie periferiche: patologie che possono contribuire all’insorgenza o all’aggravamento dei sintomi.
- Gravidanza: molte donne sperimentano sintomi simili alla RLS soprattutto nell’ultimo trimestre, con miglioramento dopo il parto.
- Uso di alcuni farmaci, come antidepressivi, antistaminici e neurolettici.
Inoltre, lo stress, la mancanza di sonno e la sedentarietà possono peggiorare la sintomatologia.

Quando rivolgersi al medico e come viene fatta la diagnosi
Molte persone affette dalla sindrome delle gambe senza riposo non ricevono una diagnosi tempestiva. I sintomi vengono spesso sottovalutati o attribuiti ad altre cause, come ansia o stress. È importante sapere che non esistono esami del sangue o test specifici per la diagnosi, che si basa essenzialmente sull’ascolto dei sintomi riferiti dal paziente.
Il medico può avvalersi di criteri diagnostici clinici, stabiliti da organismi internazionali come l’International Restless Legs Syndrome Study Group. Questi includono la descrizione dettagliata dei sintomi, la loro insorgenza a riposo, il sollievo con il movimento, il peggioramento serale e l’assenza di cause alternative.
Talvolta viene richiesto un esame del sangue per verificare i livelli di ferritina (riserva di ferro) o un esame del sonno (polisonnografia), soprattutto nei casi più gravi o nei pazienti con sintomi atipici.

Cosa fare: strategie e trattamenti efficaci
La gestione della sindrome delle gambe senza riposo può richiedere un approccio combinato tra cambiamenti dello stile di vita, correzione di eventuali carenze e, nei casi più gravi, l’uso di farmaci specifici.
Modifiche dello stile di vita
Uno dei primi passi consigliati è adottare abitudini che favoriscano il rilassamento muscolare e il sonno. Praticare attività fisica moderata durante il giorno, evitare il consumo eccessivo di caffeina, alcol e nicotina nelle ore serali, e mantenere un orario regolare per andare a dormire può ridurre significativamente i sintomi. Anche bagni caldi, massaggi alle gambe o l’uso di impacchi freddi possono offrire sollievo.
Integrazione di ferro
Se i livelli di ferritina risultano bassi, il medico può prescrivere integratori di ferro, anche in assenza di anemia conclamata. L’obiettivo è ristabilire il corretto funzionamento del sistema dopaminergico.
Terapia farmacologica
Nei casi moderati o gravi, possono essere prescritti farmaci dopaminergici, simili a quelli utilizzati nel Parkinson, che agiscono sul sistema nervoso centrale riducendo l’impulso a muovere le gambe. Altre opzioni includono anticonvulsivanti e benzodiazepine, ma vanno valutate attentamente, soprattutto per i possibili effetti collaterali o per il rischio di assuefazione.
La terapia deve essere personalizzata, perché ogni paziente risponde in modo diverso e l’obiettivo è sempre quello di migliorare la qualità del sonno e della vita quotidiana.

Vivere con la sindrome delle gambe senza riposo
Conoscere la sindrome delle gambe senza riposo è il primo passo per affrontarla nel modo giusto. Anche se non esiste una cura definitiva, è possibile tenere sotto controllo i sintomi e convivere con il disturbo mantenendo una buona qualità di vita. Informarsi, parlarne con il proprio medico e non sottovalutare il problema sono scelte fondamentali.
Per chi convive con la sindrome da anni, può essere utile entrare in contatto con gruppi di supporto, dove condividere esperienze e ricevere consigli pratici. Il supporto emotivo e la consapevolezza di non essere soli possono fare la differenza nel percorso di gestione di questa condizione ancora troppo poco conosciuta.