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I Mali delle Donne; le malattie non sono gli unici mali

Il 19 e 20 ottobre due giorni di riflessioni e confronti sull’influenza esercitata dalla contesto sociale e culturale nella percezione del dolore femminile. Una due giorni di incontri, confronti e riflessioni sull’influenza esercitata dal contesto sociale, culturale e psico–affettivo nella formazione e nella percezione del dolore femminile.  E’ quanto avverrà il 19 e 20 ottobre a Cesena, dove si svolgerà il congresso “I mali delle Donne. Le malattie non sono gli unici mali”, organizzato dal direttore del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Bufalini dottor Daniele Pungetti. Un appuntamento scientifico importante che vedrà riuniti a Cesena un nutrito gruppo di specialisti del settore, tra cui il padre della fecondazione assistita in Italia Carlo Flamigni e il collega ginecologo Corrado Melega, che tra l’altro è stato primario al Bufalini dal 1991 al 2000, la preside della Facoltà di Psicologia dell’Università degli studi di Bologna – sede di Cesena professoressa Fiorella Giusberti.  Grazie al contributo di medici e docenti universitari, il congresso cercherà di approfondire quale significato abbia la presenza del dolore nella donna, in particolar modo quello fisico acuto e cronico, specie quando non è legato alla presenza di patologie.“I passaggi fondamentali che riguardano la vita di una donna e il corpo femminile, come  la comparsa del ciclo mestruale, le scelte contraccettive, la gravidanza, i rapporti sessuali, il parto, la riproduzione assistita e la menopausa – spiega il dottor Daniele Pungetti –  sono fenomeni determinati socialmente oltre che biologicamente. I fattori sociali e culturali hanno infatti un impatto significativo, soprattutto sul modo di interpretare e comunicare il dolore. ll mancato riconoscimento dell’influenza esercitata dal contesto sociale, culturale e psico-affettivo sulla formazione e sulla percezione di questi importanti eventi del corpo femminile ha favorito una loro eccessiva medicalizzazione e fa sì che le definizioni bio-mediche si impongano sopravanzando la voce delle protagoniste”.Pertanto se la cura del dolore fisico deve continuare a essere la “conditio sine qua non” di ogni intervento, l’azione del medico deve prevedere qualche cosa di più.“Perché ciò accada – sottolinea il dottor Pungetti – occorre che ogni medico si impegni nella comprensione del mondo psichico e relazionale di ciascuna paziente, tenendo in considerazione quanto l’attuale periodo storico abbia modificato e continui ancora a modificare, l’immagine del dolore e i modi ideali per affrontarlo”.La visione complessa del dolore femminile sarà al centro di venerdì 19 ottobre, quando al Teatro Verdi di Cesena, docenti di Sociologia, Storia, Psicologia e Filosofia del Diritto approfondiranno come le malattie comunemente intese non siano in realtà l’unico male da considerare per favorire il benessere della donna. Alla luce di questi contributi sabato 20 ottobre, nell’Aula Magna dell’ospedale Bufalini di Cesena, il focus si sposterà sul dolore in ginecologia e sul dolore in occasione del parto, grazie al contributo di medici provenienti da diverse città italiane, che porteranno al centro del dibattito i percorsi e i risultati ottenuti negli ultimi anni nell’approccio al dolore.Il congresso è patrocinato da: Servizio Sanitario Regionale, Provincia di Forlì-Cesena, Ordine dei Medici, Società Italiana Ginecologia,  Susan G. Komen Italia per la lotta ai tumori del seno, Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, Associazione Ginecologi Territoriali.