Milano, 4 apr. (Adnkronos Salute) – “Più del 10% degli atleti olimpici convive con l’asma e vince medaglie grazie ad un giusto trattamento. Quindi, il cardine degli obiettivi terapeutici è la qualità della vita dei pazienti che se correttamente inquadrati dal punto di vista terapeutico, non hanno bisogno di alcun limite nella quotidianità”. Così Paola Rogliani, professore ordinario di malattie dell’apparato respiratorio Università di Roma Tor Vergata, a margine della conferenza stampa dal titolo “Asma questione risolta?” promossa oggi a Milano da Chiesi Italia per presentare la tripla associazione extrafine Bdp/Ff/G in un unico inalatore per ridurre il rischio di crisi respiratorie.
“La terapia – afferma Rogliani – è composta da tre molecole, ovvero un corticosteroide inalatorio, un Beta 2 agonista, che è un broncodilatatore associato a un altro broncodilatatore con diverso meccanismo di azione, e un antimuscarinico con una lunga durata d’azione: quando vengono somministrate contemporaneamente, favoriscono una riduzione della componente infiammatoria, elemento che caratterizza la condizione di asma”. “Si tratta di una terapia che viene impostata quando l’asma non è più controllata da una terapia con due farmaci in un unico inalatore, ovvero corticosteroide inalatorio e Beta 2 agonista”, conclude.