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Nuove regole sulle sigarette elettroniche: vietate ai minori e nelle scuole

Un problema su cui si sta discutendo molto, in questi ultimi tempi, riguarda uno degli “hobby preferiti” dagli italiani: il fumo. Un vero e proprio “stile di vita” che interessa indistintamente persone di ogni sesso e ogni età. Da poco sono uscite in commercio le sigarette elettroniche, ormai diffuse su tutto il territorio nazionale, il cui utilizzo, finora, non era ancora soggetto a una normativa adeguata.  Ora sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo: Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato l’ordinanza, basata sul recente parere del Consiglio Superiore della Sanità sulle sigarette elettroniche, secondo il quale “questi prodotti vanno regolati perché evocano la gestualità del fumo”. Dunque, ha puntualizzato il CSS, andrebbero vietati ai minori e pertanto nelle scuole, oltre a essere sconsigliati alle donne in gravidanza e a quelle che allattano. Non saranno invece per il momento vietati nei luoghi pubblici, come invece è avvenuto in Francia.

Il ministro ha voluto sottolineare anche la necessità di avere “una corretta informazione” sui prodotti che vengono venduti: “Anche se la sigaretta elettronica non è più pericolosa della sigaretta normale, il fumatore deve comunque essere informato su quello che utilizza“. 

Questa necessità di informare le utenze è proprio alla base dell’accordo raggiunto di recente in sede europea tra i ministri della Salute: la direttiva sul tabacco, infatti, prenderà in considerazione anche le norme per le sigarette elettroniche, considerando come farmaci tutti quei prodotti che superano una determinata soglia di nicotina.

Ma l’ordinanza da poco varata non convince le associazioni dei consumatori. Per il Codacons si tratta di misure insufficienti: “Le sigarette elettroniche devono essere vietate in tutti i luoghi pubblici, al pari delle normali sigarette”. Lo ha detto il presidente Carlo Rienzi. “Non si capisce il criterio – ha proseguito –per cui siano ritenute dal ministero pericolose, e quindi da vietare all’interno delle scuole, ma non in altri luoghi aperti al pubblico. Non servono provvedimenti ad hoc da parte del Ministro, – ha concluso Rienzi – ciò che serve è estendere le norme vigenti esistenti anche alle sigarette elettroniche, così da regolamentarne l’uso“.