Il 2021 è stato proclamato dalle Nazioni Unite l’Anno Internazionale per l’eliminazione del lavoro infantile. In questo contesto, la Giornata mondiale della fisioterapia, che si celebra ogni anno l’8 settembre, ha scelto come tema “Fisioterapia e salute dei bambini”. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo fondamentale che i fisioterapisti svolgono nella prevenzione, nella cura e nella riabilitazione delle condizioni che possono compromettere lo sviluppo fisico, psichico e sociale dei minori.
Cosa è la fisioterapia
La fisioterapia è una disciplina sanitaria che si occupa di valutare, trattare e prevenire i disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico, neurologico e cardiocircolatorio, utilizzando tecniche manuali, esercizi terapeutici, agenti fisici e ausili protesici. I fisioterapisti sono professionisti sanitari laureati e abilitati, che operano in ambito ospedaliero, ambulatoriale, domiciliare, scolastico e sportivo.
La salute dei bambini è una priorità globale, in quanto i minori sono spesso esposti a fattori di rischio che possono compromettere il loro benessere e il loro futuro. Tra questi, il lavoro infantile, che secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) coinvolge circa 152 milioni di bambini nel mondo, di cui 73 milioni in attività pericolose. Il lavoro infantile può causare danni fisici e mentali ai bambini, limitare le loro opportunità educative e sociali, violare i loro diritti umani e perpetuare il ciclo della povertà.
I fisioterapisti rivestono un ruolo significativo nel mitigare gli effetti deleteri del lavoro infantile sulla salute dei bambini, agendo su diversi fronti. Innanzi tutto, essi contribuiscono a prevenire le lesioni e le malattie professionali dei piccoli lavoratori. Ciò avviene mediante la promozione di buone pratiche ergonomiche, la formazione sui rischi specifici e l’impiego di dispositivi di protezione individuale.
In aggiunta a questo, i fisioterapisti si occupano di curare le patologie derivanti dal lavoro infantile. Tra queste rientrano le fratture, le ustioni, le intossicazioni, le infezioni, le malformazioni congenite o acquisite, le paralisi cerebrali infantili e le sindromi da stress post-traumatico.
Un’altra importante area di intervento è la riabilitazione dei bambini lavoratori affetti da disabilità temporanee o permanenti. Questo processo favorisce il recupero delle funzioni compromesse e il reinserimento sociale, scolastico e lavorativo dei bambini.
Infine, ma non meno importante, i fisioterapisti svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere i bambini lavoratori nel loro percorso di emancipazione dal lavoro infantile. Questo sostegno viene offerto attraverso un intervento psicologico, l’orientamento professionale e l’offerta di opportunità formative.
Come diventare fisioterapista
Per diventare fisioterapista è necessario conseguire il diploma di laurea triennale in Fisioterapia (Classe L/SNT2), che prevede l’acquisizione di 180 CFU. L’accesso al corso di laurea è a numero chiuso e richiede il superamento di un test di ammissione. Il percorso formativo comprende materie teoriche (come anatomia, fisiologia, patologia, farmacologia), materie pratiche (come metodologia della fisioterapia, terapie manuali, massoterapia) e tirocini clinici presso strutture sanitarie convenzionate. Al termine del corso di laurea è necessario sostenere un esame di stato per ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione e iscriversi all’albo dei fisioterapisti.
Dopo la laurea triennale è possibile proseguire gli studi con una laurea magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie (Classe LM/SNT2), che consente di approfondire le competenze scientifiche e gestionali della professione. In alternativa o in aggiunta si possono frequentare corsi post-laurea di specializzazione o master in ambiti specifici della fisioterapia (come la pediatria, la neurologia, la geriatria).
Per mantenere aggiornate le proprie competenze professionali i fisioterapisti devono partecipare a corsi di formazione continua, che prevedono il conseguimento di crediti formativi (ECM) ogni triennio. Inoltre, i fisioterapisti devono rispettare il codice deontologico della professione, che stabilisce i principi etici e le norme di condotta da seguire nell’esercizio della propria attività.
Il fisioterapista può lavorare come dipendente o come libero professionista, in strutture pubbliche o private, individualmente o in equipe multidisciplinare. Gli ambiti di lavoro sono molteplici e comprendono: ospedali, cliniche, case di cura, centri di riabilitazione, ambulatori, studi professionali, palestre, centri sportivi, scuole, asili nido, case famiglia, comunità terapeutiche, domicili dei pazienti.
Il guadagno di un fisioterapista dipende da diversi fattori, come il livello di esperienza, la tipologia di contratto, il settore di impiego, la regione di lavoro. In generale, si può stimare che uno stipendio medio mensile netto di un fisioterapista dipendente sia intorno ai 1.500 euro, mentre un fisioterapista libero professionista possa guadagnare dai 20 ai 50 euro a seduta.
La giornata mondiale della fisioterapia
La Giornata mondiale della fisioterapia è un’occasione per riconoscere il valore sociale e scientifico della professione e per diffondere la cultura della salute e del benessere tra la popolazione. I fisioterapisti sono alleati preziosi per la prevenzione e la cura delle patologie che possono limitare la qualità della vita delle persone, in particolare dei bambini. Essere fisioterapista significa avere una grande responsabilità ma anche una grande soddisfazione nel vedere i propri pazienti migliorare le loro condizioni e raggiungere i loro obiettivi.