L’argilla verde è utilizzata fin dall’antichità per le sue straordinarie proprietà curative, depurative e rigeneranti, l’argilla verde ventilata è oggi la forma più versatile e apprezzata. Questo minerale, ricco di silicio, calcio, magnesio e altri oligoelementi essenziali, è un vero e proprio concentrato di benessere che trova applicazione in svariati ambiti: dalla cosmesi alla terapeutica. Ma cosa la rende così speciale, e soprattutto, come si può utilizzare al meglio per trarne tutti i benefici?
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A cosa serve l’argilla verde ventilata?
L’argilla verde ventilata ha un ventaglio di utilizzi davvero impressionante, grazie alla sua struttura molecolare che le permette di agire come una vera e propria spugna naturale. Il termine “ventilata” si riferisce a un processo di essiccazione e setacciatura estremamente fine, che la rende particolarmente pura e adatta sia all’uso topico che a quello interno.
Principalmente, l’argilla verde è un eccellente agente di detossificazione e purificazione. A livello cutaneo, è eccezionale per assorbire l’eccesso di sebo, le tossine e le impurità, che la rende l’ingrediente base ideale per le maschere purificanti per il viso. È nota anche per la sua azione antinfiammatoria e antidolorifica: applicata come impacco, ha una notevole capacità di lenire i dolori muscolari, articolari e di ridurre le infiammazioni locali. Non da meno sono i suoi effetti sulla rigenerazione e cicatrizzazione dei tessuti, utile nel trattamento di piccole ferite, ustioni lievi e irritazioni cutanee. Infine, non va dimenticato il suo potenziale per l’uso interno che, seppur sotto specifiche indicazioni, serve a ripulire il tratto gastrointestinale, a contrastare l’acidità e a riequilibrare la flora batterica. La sua versatilità la rende un elemento fondamentale in qualsiasi kit di rimedi naturali.

Come usare l’argilla verde per infiammazioni?
L’utilizzo più noto dell’argilla verde per alleviare dolori e infiammazioni è l’impacco. Questo metodo sfrutta il suo potere assorbente e la sua capacità di generare uno scambio osmotico, richiamando tossine e calore dall’area infiammata.
Per preparare un impacco efficace, è necessario miscelare la polvere di argilla verde ventilata con acqua naturale, avendo cura di evitare utensili metallici, che potrebbero comprometterne le proprietà, fino a ottenere una pasta omogenea e spessa, non troppo liquida.
Per l’applicazione, si deve stendere uno strato spesso, che può variare da 1 a 2 cm, di pasta d’argilla verde direttamente sulla zona interessata, come un ginocchio, una caviglia o la schiena. È bene coprire l’argilla con una garza o un panno di cotone per mantenerla umida ed evitare che si secchi troppo rapidamente. L’impacco deve rimanere in posa fino a quando l’argilla non inizia a seccarsi o, cosa ancora più importante, a scaldarsi in modo evidente. Generalmente il tempo di posa si attesta tra i 30 minuti e l’ora, ma se il dolore è acuto, l’argilla va rimossa appena si avverte una sensazione di calore intenso. Una volta terminato, si deve sciacquare abbondantemente con acqua tiepida, ricordando di non riutilizzare mai l’argilla già impiegata, poiché ha assorbito le tossine. Questo metodo è particolarmente indicato per distorsioni, contusioni, dolori reumatici e tendiniti.
Che differenza c’è tra argilla verde e argilla ventilata?
Sebbene i termini siano spesso usati in modo interscambiabile, la differenza tra argilla verde generica e argilla verde ventilata risiede nella granulometria e, di conseguenza, nell’uso.
L’Argilla Verde (non ventilata o macinata grossa) si presenta con grani più grandi e meno fini. È la forma più adatta per impacchi di lunga durata o come ingrediente per fanghi termali, dove la dimensione della particella non è un fattore limitante. La sua azione è più lenta e profonda. Al contrario, l’argilla verde ventilata è il risultato di un’ulteriore ventilazione (un processo che sfrutta il flusso d’aria per separare le particelle più piccole) e setacciatura. È la polvere più fine, purissima e impalpabile. Questa estrema finezza la rende l’unica tipologia di argilla verde adatta per l’uso interno (per essere bevuta) e per le maschere viso, dove una texture morbida è essenziale per non irritare la pelle e per massimizzare la superficie di contatto per l’assorbimento. In sintesi, la ventilata è semplicemente la versione più raffinata e versatile dell’argilla verde, adatta agli utilizzi più delicati.

Come bere l’argilla verde ventilata?
L’ingestione dell’argilla verde ventilata (è fondamentale che sia esclusivamente quella ventilata, per la sua purezza e finezza) è un’antica pratica detossificante nota come “argilloterapia interna”. Si ritiene che agisca come un potente purificatore del tratto digerente.
Per prepararla, la sera si versa un cucchiaino raso di argilla verde ventilata in un bicchiere d’acqua naturale, avendo cura di non mescolare con utensili di metallo. Si lascia riposare la miscela tutta la notte, permettendo all’argilla di depositarsi sul fondo e di rilasciare i suoi minerali nell’acqua. Al mattino, a stomaco vuoto, si può scegliere tra due metodi. Il metodo più blando, detto “acqua d’argilla”, consiste nel bere solo l’acqua sovrastante limpida, scartando il sedimento sul fondo. Per un’azione più energica, il metodo “argilla intera” prevede di mescolare l’acqua e il sedimento con un cucchiaio di legno e bere immediatamente il tutto. Quest’ultimo è raccomandato solo per cicli brevi e dopo aver consultato un esperto o un medico, poiché la potenza assorbente dell’argilla verde può interferire con l’assorbimento di farmaci.
Quanto tempo si deve tenere l’argilla per disinfiammare?
Come accennato, il tempo di posa è cruciale per massimizzare l’efficacia dell’impacco di argilla verde per disinfiammare. Generalmente, il tempo ideale varia tra i 30 e i 60 minuti. Tuttavia, ci sono fattori determinanti da considerare.
Il primo è il grado di infiammazione: più l’infiammazione è acuta e calda, più velocemente l’impacco assorbirà il calore e si scalderà a sua volta. In questi casi, l’argilla verde va rimossa immediatamente quando si percepisce che l’argilla è diventata calda al tatto, anche se non è trascorso il tempo minimo. Il secondo fattore è l’idratazione dell’impacco. L’argilla non deve mai seccare completamente sulla pelle, specialmente sul viso o su aree sensibili, poiché un’argilla troppo secca può tirare eccessivamente la pelle e irritarla. Per prolungare l’azione benefica si può inumidire con un po’ d’acqua o coprire con una pellicola trasparente. Un impacco troppo prolungato, specialmente dopo che si è riscaldato o seccato, può invertire il processo e non aggiungere alcun beneficio, anzi, può irritare la pelle. L’efficacia dell’argilla verde è massima finché è umida e fresca.

Quali sono le controindicazioni dell’argilla da bere?
Nonostante l’argilla verde ventilata sia un rimedio naturale, il suo uso interno non è privo di controindicazioni e richiede cautela. È fondamentale consultare un professionista sanitario prima di iniziare un ciclo di argilloterapia interna.
Le principali controindicazioni e precauzioni sono:
- Ostruzioni intestinali e stipsi cronica: l’elevato potere assorbente dell’argilla verde può rallentare ulteriormente il transito intestinale in soggetti predisposti a stipsi severa, aggravando il problema.
- Assunzione di farmaci: l’argilla è un potente chelante e assorbente. Deve essere assunta almeno 2-3 ore di distanza da qualsiasi farmaco, integratore o pillola anticoncezionale, per evitare di annullarne l’effetto.
- Anemia: un uso prolungato e non supervisionato potrebbe teoricamente interferire con l’assorbimento di importanti minerali, come il ferro.
- Ipertensione e problemi renali: essendo ricca di minerali, l’ingestione deve essere monitorata in caso di patologie renali o ipertensive specifiche.
È un rimedio eccellente se usato con consapevolezza e per cicli brevi e controllati.

A cosa serve l’argilla per l’intestino?
L’argilla verde ventilata è ampiamente utilizzata per il benessere intestinale grazie a due azioni principali: assorbimento e adsorbimento. La sua azione di assorbimento la fa agire come un minerale spugnoso che raccoglie l’eccesso di gas, i liquidi in eccesso (risultando utile in caso di diarrea) e le tossine presenti nel lume intestinale. Questa azione fisica favorisce un ambiente intestinale più pulito. A questa si affianca l’azione di adsorbimento, una proprietà chimica che le permette di attrarre e “catturare” cariche elettriche positive come tossine e batteri patogeni, facilitandone l’espulsione.
L’uso interno dell’argilla verde è quindi indicato per contrastare la flatulenza e il gonfiore addominale, alleviare i sintomi della colite o della sindrome dell’intestino irritabile (sempre dopo aver escluso patologie più gravi) e, agendo come un antiacido naturale, regolare l’acidità gastrica. In senso più generale, contribuisce a detossificare l’organismo, poiché un intestino pulito è la base per la salute generale.
Perché l’argilla sgonfia?
Il motivo per cui l’argilla verde ha una notevole capacità di sgonfiare è legato alla sua triplice azione, particolarmente evidente in caso di gonfiore addominale o di edemi localizzati.
La prima ragione è l’assorbimento dei gas nell’uso interno: nell’intestino, come già spiegato, l’argilla verde ventilata assorbe i gas in eccesso prodotti dalla fermentazione batterica, che sono la causa principale del senso di gonfiore addominale. La seconda ragione è l’azione osmotica nell’uso esterno. Applicata come impacco su una zona gonfia (come una caviglia slogata), l’argilla genera un gradiente che attrae i liquidi in eccesso (edemi) dai tessuti circostanti verso di sé. Questo scambio osmotico aiuta a drenare l’area, riducendo visibilmente il gonfiore. Infine, subentra l’effetto termico per l’uso esterno: l’argilla verde fresca ha una temperatura inferiore a quella corporea. Questo effetto “freddo” iniziale provoca una vasocostrizione nell’area, aiutando a ridurre il flusso sanguigno e linfatico nella zona infiammata, contribuendo così a sgonfiare rapidamente l’area. Per tutti questi motivi, l’argilla verde è considerata un rimedio insostituibile e multiuso. La sua azione sgonfiante, sia a livello estetico che terapeutico, la rende un alleato prezioso.